Il commissario Ue agli interni Avramopoulos afferma che l'Italia è l'unico Paese Ue che ha ancora le carte di identità cartacee. "Abbiamo bisogno di categorie di sicurezza comuni", assicura "se non sono sicuri vanno cambiati". Quelli italiani non lo sono.
"Abbiamo bisogno di categorie di sicurezza comuni", ha spiegato ancora il commissario, "se gli Stati membri già le producono, non ci sono problemi, ma se gli Stati membri hanno invece documenti meno sicuri, dovranno cambiarli entro due anni".
Tempi ridotti quindi per l'Italia per modificare dei documenti che non reggono il passo con i tempi, sia fisicamente, visto il rapido degradarsi, sia tecnologicamente, vista l'impossibilità a rispettare gli standard di sicurezza comune richiesti da Bruxelles.
Una nuova proposta oggi della Commissione punta ad inserire nei documenti di identità anche le impronte digitali, in modo da renderli più sicuri e più difficili da falsificare, potenziando così gli strumenti a contrasto del terrorismo e della criminalità organizzata.
Noi siamo indietro di mezzo secolo.
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