domenica 22 aprile 2018

BENI CONFISCATI ABBANDONATI

Gli artt. 35 e seguenti del D.lgs 159/2011 disciplinano il regime dei beni confiscati in via definitive alla malavita organizzata. I beni immobili possono essere trasferiti seguendo determinate modalità agli enti locali che li possono gestire direttamente ma possono anche darli in concessione a titolo gratuito ad associazioni del Terzo settore seguendo regole della massima trasparenza amministrativa. Con gli artt. 13 e seguenti della legge 161/2017 sono stati disciplinate in maniera più chiara e rese più snelle le procedure per l’assegnazione ai Comuni per fini sociali dei beni e di aziende sequestrati nonché quelle per la loro gestione. Sono previsti anche strumenti finanziari in favore delle aziende sequestrate e confiscate e tutele per i lavoratori. 
Purtroppo, nonostante questa opportunità molti Comuni, che pure lamentano la mancanza di strutture idonee per alloggiare le famiglie prive di mezzi di sussistenza, ovvero di edifici idonei per lo svolgimento di attività sociosanitarie, omettono di chiedere l'assegnazione dei numerosi beni presenti sul loro territorio.
In questo modo lo Stato e le istituzioni dichiarano pubblicamente la loro sconfitta.
Sarebbe ora che venissero presi provvedimenti nei confronti degli amministratori inadempienti e che tutti i beni confiscati fossero messi in produzione per dare un segnale chiaro e forte alle mafie.
I beni confiscati alle mafie vanno restituiti alla fruizione della comunità proprio per dimostrare che in quei territori la mafia ha perso.
E' necessario che prima dell'assegnazione ogni ente adotti un regolamento specifico, ma molti non hanno fatto neanche questo.

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