mercoledì 4 aprile 2018

LA CORTE DEI CONTI DEFINISCE DELUDENTE LO SCHEMA DI CONTRATTO PER GLI STATALI PER LA PARTE RELATIVA ALLA PRODUTTIVITA'

Da anni combatto affinché il premio di produttività per il personale degli enti pubblici (ASL comprese) sia corrisposto a fronte di un effettivo e innovativo miglioramento dei servizi resi ai cittadini e sulla base di indicatori misurabili e non solo per fare gli adempimenti di ordinaria amministrazione.
Ora le Sezioni riunite in sede di controllo della Corte dei conti  in data 23 marzo hanno deliberato il Rapporto di certificazione sull' Ipotesi di contratto collettivo nazionale di lavoro relativo al personale del comparto Funzioni centrali dello Stato per il triennio 2016 - 2018.
Al riguardo, pur esprimendo sostanzialmente un parere favorevole  per una positiva certificazione anche della compatibilità economica della presente Ipotesi di accordo,  osserva, tuttavia, la Corte che il vero parametro per certificare la compatibilità economica di incrementi contrattuali, specie se superiori all’andamento dell’inflazione, non può prescindere da una valutazione degli effetti della contrattazione, in termini di recupero della produttività del settore pubblico. 
Sotto tale profilo, l’Ipotesi all’esame si rivela complessivamente deludente. Come detto, le risorse disponibili risultano utilizzate pressoché esclusivamente per corrispondere adeguamenti delle componenti fisse della retribuzione. L’incremento del fondo per la retribuzione accessoria, limitato agli enti diversi da quelli appartenenti all’ex comparto Ministeri, deriva, infatti, esclusivamente da un’operazione volta a rendere omogenea la dinamica della retribuzione stipendiale. 
Al riguardo, non si può non sottolineare come la legge delega n.15 del 2009 affidava alla contrattazione collettiva il compito di procedere ad una sostanziale ridefinizione delle componenti variabili della retribuzione, da destinare prevalentemente a finalità realmente incentivanti e premiali. Segnali negativi derivano, inoltre, dal mancato completamento della riforma della pubblica amministrazione, delineata dalla legge delega n. 124 del 2015, con riferimento alla complessiva riscrittura del d.l.gs n. 165 del 2001 e all’auspicata riforma della dirigenza

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