La manutenzione del patrimonio comunale è un fatto importante, pertanto in sede di predisposizione del bilancio di previsione occorre inserire tutte le somme necessarie basandosi anche su quanto previsto in sede di programma triennale delle opere pubbliche.
Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti per dare attuazione al nuovo Codice dei contratti con Decreto del 16/01/2018 n. 14 ha approvato il nuovo Regolamento recante procedure e schemi-tipo per la redazione e la pubblicazione del programma triennale dei lavori pubblici, del programma biennale per l'acquisizione di forniture e servizi e dei relativi elenchi annuali e aggiornamenti annuali
Per l’inserimento delle opere nel piano triennale le Amministrazioni dovranno considerare prioritari gli interventi di manutenzione, recupero del patrimonio esistente e completamento delle opere già iniziate, i progetti definitivi o esecutivi già approvati, gli interventi cofinanziati con fondi europei e gli interventi che possono essere finanziati con capitali privati.
La priorità massima sarà data al completamento delle opere pubbliche incompiute.
Per queste si valuteranno anche soluzioni alternative, come il riutilizzo ridimensionato, il cambio di destinazione d’uso, la cessione in cambio della realizzazione di una nuova opera, la vendita o la demolizione.
Nonostante queste nuove disposizioni molti Comuni seguitano ad utilizzare il programma triennale delle opere pubbliche come il libro dei sogni per illudere gli elettori, inserendo opere che non saranno mai realizzate perché totalmente prive di finanziamento, lasciando da parte invece la manutenzione delle opere esistenti che invece dovrebbe avere la priorità.
A questo si deve aggiungere anche il Piano di Manutenzione delle opere pubbliche, ai sensi dell’art. 33 del DPR 207/2010, che è un elaborato obbligatorio del progetto esecutivo.
Il piano di manutenzione deve essere redatto tenendo conto dell’opera effettivamente realizzata allo scopo di garantire nel tempo il mantenimento delle caratteristiche di qualità e di efficienza.
La normativa richiede che vengano individuati i requisiti e le prestazioni del manufatto in corso di progettazione affinché tali caratteristiche possano essere stimate e garantite.
Nella redazione del piano vanno individuati puntualmente i requisiti prestazionali e i controlli previsti dai Criteri Ambientali Minimi secondo quanto disposto dal nuovo Codice degli appalti (dlgs 50/2016).
Anche le Norme Tecniche per le Costruzioni (dm 14 gennaio 2008) hanno introdotto l’obbligo di allegare al progetto strutturale esecutivo il “piano di manutenzione della parte strutturale dell’opera”.
Assistiamo talora ad immobili abbandonati in pieno centro storico che rappresentano una offesa per gli abitanti e per i turisti mentre si parla di nuovi progetti faraonici.
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