lunedì 23 aprile 2018

L'EUROPA AVVIA LA SVOLTA VERSO L'AGRICOLTURA BIOLOGICA

Mentre nell'agro pontino la maggioranza degli imprenditori prosegue con insistenza nell'agricoltura intensiva con ampio utilizzo di fitofarmaci l'Europa ha votato per la svolta biologica.
La nuova normativa per garantire l'alta qualità dei prodotti biologici è stata approvata da Strasburgo con 466 voti a favore, 124 voti contrari (tra questi molti eurodeputati italiani) e 50 astensioni.
Sono previsti controlli rigidi e basati sul rischio di contaminazione lungo tutta la catena di approvvigionamento. 
Grazie all'insistenza del Parlamento UE, i controlli saranno effettuati in sede per tutti gli operatori, annualmente di regola o ogni due anni se nessuna irregolarità è stata riscontrata nel corso di tre anni.
Tutti i prodotti importati da paesi extra UE dovranno rispettare gli standard dell'UE. Le attuali norme in materia di "equivalenza", che impongono ai paesi terzi di conformarsi a norme simili ma non identiche, saranno eliminate entro cinque anni dall’entrata in vigore.
Oltre alla qualità ed alla sicurezza, l'altro obiettivo del nuovo regolamento è la quantità. 
Le nuove norme puntano infatti a potenziare la produzione bio nella Ue, aumentando l'offerta di semi biologici per soddisfare i bisogni degli agricoltori. Le deroghe che permettono l'utilizzo di semi convenzionali nella produzione biologica saranno eliminati entro il 2035. Verranno ancora autorizzate le aziende agricole miste, ossia quelle che producono sia prodotti convenzionali che biologici, a condizione che le due attività agricole siano chiaramente ed efficacemente separate.
Verranno inoltre semplificate le procedure per le certificazioni per i piccoli coltivatori tramite le certificazioni di gruppo che permetteranno ai piccoli coltivatori che si convertono al biologico di risparmiare soldi e tempo.
Sono previste misure precauzionali: i coltivatori e altri operatori nella catena di approvvigionamento saranno obbligati ad applicare una serie di misure per evitare la contaminazione; se si sospetta la presenza di un pesticida o un fertilizzante non autorizzato, il prodotto finale non potrà essere etichettato come biologico fino ad ulteriori indagini; se la contaminazione risulterà volontaria o se l'operatore non ha applicato le misure precauzionali, il prodotto perderà lo status di alimento biologico.
Gli Stati membri che al momento applicano soglie massime per le sostanze non autorizzate nei cibi biologici, come pesticidi, potranno continuare a farlo, a condizione che permettano ai prodotti biologici provenienti da altri paesi UE e che rispettano le regole dell'Unione, di entrare nel loro mercato.
Quattro anni dopo l'entrata in vigore di questo regolamento la Commissione valuterà l'efficacia delle norme europee contro la contaminazione e le soglie nazionali e, se necessario, elaborerà un progetto di legge per armonizzarle.

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