lunedì 23 aprile 2018

LA RELAZIONE ANNUALE DEL MINISTERO DELLA SALUTE SUGLI INTERVENTI SVOLTI SUL FENOMENO DEL CONSUMO DI BEVANDE ALCOLICHE

L’art. 8 della legge 30.3.2001 n. 125 dispone che il Ministro della Salute trasmetta al Parlamento una relazione annuale sugli interventi realizzati ai sensi dell’art. 9 comma 2 della legge medesima. 
In questi giorni il Ministero della salute ha presentato la sua Relazione annuale che illustra il quadro epidemiologico che descrive il fenomeno correlato al consumo di bevande alcoliche nel nostro Paese aggiornato al 2016, i modelli di trattamento per l’alcoldipendenza e la capacità di assistenza dei Servizi alcologici con le eventuali criticità emerse, ed inoltre illustra gli interventi e le iniziative intraprese dal Ministero della Salute nell’anno 2017.
Il fenomeno relativo al consumo di bevande alcoliche nella popolazione italiana, negli anni più recenti, sta decisamente mostrando un profilo nuovo rispetto agli ultimi decenni soprattutto se si considera che, a fronte di una riduzione del consumo di vino durante i pasti, si registra un progressivo aumento di consumo di bevande alcoliche occasionale e al di fuori dei pasti, condizione ancor più dannosa per le patologie e le problematiche correlate. Secondo i dati acquisiti dall’ ISTAT, nel corso del 2016, ha consumato almeno una bevanda alcolica il 64,7% degli italiani di 11 anni e più (pari a 35 milioni e 171 mila persone), con prevalenza notevolmente maggiore tra i maschi (77,3%) rispetto alle femmine (52,9%). Il 21,4% dei consumatori (11 milioni 641 mila persone) beve quotidianamente, di cui il 32,4% tra i maschi e l’11,2% tra le femmine. Nell’anno 2016 si osserva una diminuzione rispetto all’anno precedente dei consumatori giornalieri (nel 2015 erano il 22,2%), mentre cresce la quota di quanti consumano alcol occasionalmente (dal 42,2% al 43,3%) e quella di coloro che bevono alcolici fuori dai pasti (nel 2014 erano il 26,9%, nel 2015 erano il 27,9%, nel 2016 risultano il 29,2%). Nell’ambito dell’arco di tempo 2006-2016, l’ISTAT ha rilevato: - la diminuzione della quota di consumatori (dal 68,3% al 64,7%) - la diminuzione della quota di consumatori giornalieri (dal 29,5% al 21,4%) - l’aumento dei consumatori occasionali (dal 38,8% al 43,3%) - l’aumento dei consumatori fuori pasto (dal 26,1% al 29,2%). I cambiamenti nelle abitudini a distanza di 10 anni sono diffusi in tutte le fasce d’età, ma in maniera differenziata. Tra i giovani fino ai 24 anni e tra gli adulti 25-44enni c’è un maggior calo di consumo alcolico giornaliero; tra gli adulti di 45-64 anni e gli anziani over 65 aumenta principalmente il numero di consumatori occasionali e, specialmente tra le donne, il numero di consumatrici di alcol fuori pasto. Nel tempo si assiste anche a sensibili cambiamenti, in tutte le classi di età, nel tipo di bevande consumate. Tra gli adolescenti fino a 17 anni diminuiscono i consumi di tutte le bevande alcoliche. Tra i giovani maschi da 18 a 24 anni si nota invece un aumento apprezzabile del consumo esclusivo di vino mentre per le coetanee c’è, in questo, una netta diminuzione ma un quasi equivalente aumento di altri alcolici, che si mantiene, intensificandosi, in tutte le età successive. Solo a partire dai 45 anni anche per gli uomini si stima un robusto aumento nel consumo di altri alcolici. Nel 2016, nella popolazione di 11 anni e più che ha consumato alcolici nell’anno, beve vino il 51,7% di cui 64,9% maschi e 39,3% femmine. Nella stessa popolazione considerata beve birra il 47,8%, con una prevalenza dei consumatori di sesso maschile (62,5%) doppia rispetto a quella femminile (34%). Gli aperitivi alcolici, amari e superalcolici sono consumati nel 2016 dal 43,2% della popolazione di età superiore a 11 anni e come nel caso della birra, la prevalenza tra i maschi (56,0%) è circa il doppio rispetto a quella tra le femmine (31,1).
Qui trovate la RELAZIONE ANNUALE

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