
Secondo il rapporto presentato sulle segnalazioni dei cittadini in tutta Italia presentato ieri a Roma "...continuano ad aumentare rispetto al 2013 le difficoltà riscontrate dai cittadini ad accedere alle prestazioni sanitarie pubbliche: le liste di attesa rappresentano la voce più consistente tra le difficoltà di accesso e riguardano in particolare esami molto diffusi come ecografie con attese medie di nove mesi, ma anche esami molto importanti e delicati come risonanze magnetiche e TAC, con tempi insostenibili soprattutto per quanto riguarda l’area oncologica dove si registra un aumento di segnalazioni anche per radioterapia, chemioterapia e accesso ai farmaci oncologici (dal 9,4 al 12%)"
Il coordinatore nazionale del Tribunale dei diritti del malato - Cittadinanza attiva ha dichiarato E’ ora di porre la stessa attenzione riservata agli aspetti di gestione economica, a una politica nazionale seria e misurabile per migliorare l’accesso ai servizi, a partire da un governo forte e trasparente dei tempi di attesa non solo su diagnostica e specialistica, ma anche sui ricoveri, dove ancora le agende sono gestite dai singoli reparti e su carta, ADI e Pronto Soccorso. Di fronte ad un Piano di Governo dei tempi di attesa fermo al 2012 l’urgenza oggi è fare bene le cose che servono davvero. Per noi sono tre le azioni concrete che si devono mettere in atto subito: blocco immediato dell’attività libero professionale (intramoenia) in caso di superamento del rapporto tra attività in libera professione e in regime istituzionale e/o di sforamento dei tempi di attesa massimi previsti dalla legge; garantire l’erogazione di prestazioni anche il sabato e la domenica, oltre che durante l’intero arco della giornata dal lunedì al venerdì; prevedere una gestione centralizzata ed informatizzata delle agende di ricoveri e interventi chirurgici, superando l’uso delle agende cartacee al fine di garantire maggior certezza e trasparenza dei tempi di chiamata, oltre che migliorare la produttività”.
In particolare il rapporto affronta in maniera dettagliata alcuni punti dolenti come:
Liste di attesa le segnalazioni sui lunghi tempi di attesa restano ancora al vertice delle preoccupazioni dei cittadini (58,7%), quasi ugualmente ripartite fra esami diagnostici (36,7%), interventi chirurgici (28,8%) e visite specialistiche (26,3%).
Per quanto riguarda i tempi medi di attesa per gli esami diagnostici, i cittadini devono attendere in fino a 13 mesi per una risonanza magnetica. Tempi che rischiano di compromettere il senso stesso dell’ipotesi di prevenzione o di diagnosi tempestiva, e comunque spingono il cittadino (solo quello che può permetterselo) al ricorso alla sanità intramuraria o addirittura privata.
Assistenza territoriale l’assistenza sanitaria di base (medici di famiglia e pediatri) fa registrare un aumento del volume di segnalazioni, dal 25,7% del 2013 al 30,1% del 2014, soprattutto perché i cittadini si vedono negata una visita a domicilio o il rilascio di una prescrizione. Il dato sulla riabilitazione (18%) continua a evidenziare in particolare i disagi legati alla mancanza o scarsa qualità dei servizio in ospedale o alla difficoltà nell'attivazione di quello a domicilio. Una voce molto importante è quella che si riferisce ai servizi per la salute mentale, con il 13,9% delle segnalazioni per il 2014, a fronte di un problema ormai cronico e ingravescente a causa della mancanza di risorse e personale destinati a quest’area di servizi; fra le criticità più segnalate appaiono il ricovero in strutture inadeguate (dal 22,2% del 2013 al 27,9% del 2014), la difficoltà di accesso alle cure pubbliche (in aumento dal 17,5% al 19,7% del 2014) e i problemi relativi alle procedure di Trattamento Sanitario Obbligatorio (dal 14,3% 2013 al 16% del 2014).
Assistenza ospedaliera Le segnalazioni in quest’area registrano un incremento, e dal 13,1% del 2013 arrivano al 13,4%, sintomo che la riorganizzazione della rete ospedaliera non sempre è avvenuta ponendo attenzione agli effetti sui cittadini, ma al solo contenimento dei costi. Il 75,4%lamenta un problema relativo ai servizi ricevuti in ospedale, mentre il 24,6% ha segnalato problemi di mobilità sanitaria, quindi difficoltà di accesso ai servizi in luogo diverso da quello di residenza (fuori regione e all’estero). Nell’ambito dell’assistenza ospedaliera, la rete emergenza-urgenza è quella che presenta maggiori problematiche, con il 50,7% del totale dei contatti del 2014: l'attesa per l'accesso al pronto soccorso rappresenta il più rilevante dei problemi, ed è ritenuta eccessiva nel 47,5% dei contatti (40,7% nel 2013.
L’accesso ai farmaci appare l’ambito maggiormente gravoso in termini economici ed è stato segnalato dai cittadini nel 26,6% dei casi. Nel 2014 è stata, inoltre, riscontrata una crescente incidenza del 13,6% della compartecipazione a carico del cittadino (comprensiva del ticket per confezione e della quota a carico del cittadino eccedente il prezzo di riferimento sui medicinali a brevetto scaduto) rispetto al 12,7% registrato nel 2013.
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