martedì 17 novembre 2015

UNA PETIZIONE PER L'INSEGNAMENTO DELL'ETICA LAICA NELLE SCUOLE

Anche se non vi è una dichiarazione espressa della laicità del nostro Stato dal combinato disposto degli artt. 2, 3, 7, 8, 19 e 20 della Costituzione della Repubblica emerge il carattere laico dell’ordinamento dello Stato italiano. 
L’Accordo addizionale tra la Repubblica Italiana e la Santa Sede, sottoscritto il 18 febbraio 1984 e ratificato con la Legge 25 marzo 1985 n. 121, consente agli studenti e/o ai loro genitori di esercitare, all’atto della prima iscrizione, di scegliere se avvalersi o non avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica; tale scelta ha effetto per l’intero anno scolastico di prima iscrizione e si considera automaticamente confermata per tutti gli anni scolastici successivi per i quali è prevista l’iscrizione d’ufficio. 
È fatto salvo il diritto di modificare tale scelta iniziale per l’anno scolastico successivo tramite un’espressa dichiarazione dei genitori, che deve pervenire alla scuola entro il termine delle iscrizioni;
Il problema è destinato ad assumere sempre più importanza anche per la frequenza scolastica di soggetti di razze e religioni diverse come avviene oramai quasi ovunque.
Nei confronti degli alunni/studenti che non si avvalgono dell’insegnamento della religione cattolica, devono essere posti in essere tutti gli adempimenti necessari per garantire il diritto di frequentare attività alternative (Circolare Ministeriale n. 63 del 13 luglio 2011 e C.M. n. 316 del 28 ottobre 1987).
Pertanto è fatto obbligo per le istituzioni scolastiche di predisporre le attività didattiche per gli alunni non avvalentesi dell’IRC, ai sensi della normativa vigente (Legge 121 del 25/3/1985 art. 9 punto 2, C.M. 316 del 28/10/1987), e in forza di alcune sentenze (TAR del Lazio sentenza 15 novembre 2010, n. 33433, Consiglio di Stato sentenza n. 2749 del 16 marzo 2010) che vincolano le scuole a deliberare queste attività didattiche; dette attività in base alla normativa possono essere sia insegnamenti curriculari (come l’inglese) che non curriculari (come ad esempio l’etica).
L’allegato “F” della Circolare MIUR n. 101 del 30 dicembre 2010 prevede attualmente la possibilità di scelta, per gli alunni che non si avvalgono dell’insegnamento della religione cattolica, in maniera vaga e inadeguata
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze con la nota circolare n.26482 del 7 marzo 2011 ha fornito indicazioni su come provvedere al pagamento delle attività alternative all’insegnamento della religione cattolica
Attualmente i giovani che frequentano la scuola non ricevono alcun insegnamento dei valori etici posti a fondamento della nostra Repubblica
Gli alunni immigrati, futuri cittadini italiani sono privati anch'essi della possibilità di ricevere l’insegnamento dei medesimi valori etici 
Tale situazione comincia a mostrare i suoi frutti negativi in tutti i settori della nostra società, come ci raccontano le cronache di tutti i giorni.
Non è possibile che un Paese educhi le giovani generazioni senza valori etici
La laicità rappresenta la libertà dell’autonomia dell’individuo e ne garantisce il benessere per il rispetto della sua dignità e per il libero sviluppo delle sue capacità
Già in alcuni Paesi europei esiste questo tipo di insegnamento 
Ho ritenuto pertanto di presentare una Petizione alla Presidente della Camera on.le Boldrini affinché sia introdotto nel nostro ordinamento in maniera formale ed espressa l’insegnamento dell’etica laica.

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