La Camera ieri ha proseguito l'esame della proposta di legge presentata dal deputato Formisano: Atto Camera n,2956, recante "Modifiche al codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, di cui al decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, volte a rendere più efficiente l’attività dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, a favorire la vendita dei beni confiscati e il reimpiego del ricavato per finalità sociali nonché a rendere produttive le aziende confiscate. Delega al Governo per la disciplina della gestione delle aziende confiscate"
Il relatore è l'on.le Davide Mattiello, componente della Commissione antimafia.
La proposta di legge intende conseguire alcuni importanti obiettivi:
1) rendere sempre più efficace ed efficiente l’Agenzia, snellendone le procedure e consentendo l’uso di mezzi più adeguati, tra i quali l’Albo dei beni confiscati con valore costitutivo e di conoscenza legale;
2) realizzare un bilanciamento tra le esigenze dello Stato, degli enti territoriali e dei soggetti privati, rendendo disponibili per le finalità dello Stato i proventi derivanti dalla vendita dei beni confiscati (e perciò stesso acquisiti dall’erario) in parte per il Fondo unico giustizia e in parte per scopi economici di valenza generale, assumendo significato etico e pedagogico il fatto che lo Stato utilizzi i beni accumulati illegalmente per proprie finalità sociali;
3) sperimentare la possibilità di rendere produttive le aziende confiscate, che sono più di 1.700, affidandone la gestione a soggetti privati con adeguata professionalità e con il controllo e il sostegno degli enti pubblici, restandone residuale la vendita (oggi tra il sequestro e la confisca il 90 per cento delle aziende fallisce, innescando un messaggio drammatico: quando c’è la criminalità organizzata si lavora).
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