giovedì 5 novembre 2015

NUOVE NORME CONTRO IL CAPORALATO NELLE MODIFICHE DEL CODICE ANTIMAFIA IN DISCUSSIONE ALLA CAMERA

Dopo un lungo iter iniziato a marzo di quest'anno è prossima l'approvazione del nuovo testo della proposta di legge con le modifiche al Codice delle leggi antimafia. Il Governo di recente ha presentato una serie di emendamenti al testo originario (Atto camera n. 2737, d'iniziativa dei deputati Bindi, Fava, Vecchio, Attaguile, Di Nello, Garavini, Bossa, Mattiello, Manfredi e Naccarato) recependo alcune proposte tra le quali una già da tempo avanza dallo stesso on.le Mattiello che prevedono la confisca penale "obbligatoria e allargata" per il "reato di caporalato" e la responsabilità oggettiva dell'ente che si avvalga dell'intermediazione dei caporali. Finalmente una svolta nella lotta contro il caporalato, una piaga presente nel nostro Paese già prima dell'Unità d'Italia. Un fenomeno che costituisce una piago sociale per l'agricoltura e che per la sua pericolosità va trattato  va trattato come le associazioni di stampo mafioso.
Secondo Mattiello  "Il caporalato  non è una emergenza, piuttosto è un dato strutturale del lavoro bracciantile in molte zone del nostro Paese. E'soltanto la punta di un iceberg che presuppone una organizzazione criminale ampia, efficiente e spietata: giusto quindi contrastare questo fenomeno sempre più attraverso i medesimi strumenti con i quali si contrastano le organizzazioni criminali di stampo mafioso".

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