domenica 15 novembre 2015

PER L'INSEGNAMENTO DELL'ETICA LAICA NELLE SCUOLE E NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Leggiamo sulla stampa di una fuga degli studenti dall'ora di religione. 
La secolarizzazione della società ha creato un vuoto proprio questo campo, in quanto non esiste un insegnamento dell'etica laica ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Nel contempo la corruzione permea oramai ogni parte del nostro Paese. Mai come oggi la democrazia è a rischio a causa della perdita dei valori morali. Siamo ancora tutti scossi dal gravissimo attentato avvenuto a Parigi e al  ritorno delle guerre di religione che scuotono la società moderna.
La parola laicità, in senso politico e sociale, denota la rivendicazione, da parte di un individuo o di una entità collettiva, dell'autonomia decisionale rispetto a ogni condizionamento ideologico, morale o religioso altrui. In senso morale indica la ribellione dell'individuo all'autorità religiosa depositaria del diritto divino. La laicità è: il rigetto di qualsiasi autorità religiosa; la pretesa di autodeterminare le proprie scelte morali ed etiche, ed il rifiuto del diritto naturale; assunzione di responsabilità nelle scelte e accettazione critica delle rinunce che ne derivano; modo di essere che valorizza l’individuo e il suo vissuto, centralità dell’uomo e dei suoi valori positivi e la sua capacità di confrontarsi; consapevolezza che ogni scelta personale ha risvolti e conseguenze anche nei confronti di chi sta intorno a noi.
La laicità sostiene l'indipendenza del pensiero da ogni principio morale ed etico, quindi indirizza il dibattito, il confronto e l'apertura, all'autonomia delle scelte personali in ogni settore (politico, sociale, spirituale, religioso, morale).
Secondo quanto affermato dal filosofo francese Vincenti Peillon (che è stato anche Ministro in uno dei passati Governi della Francia) in una intervista a Gloria Origgi, la laicità è di per se stessa profondamente pacifica, essa non si sostituisce a nessuna fede, ma vuole mostrare che per scegliere il proprio credo e vivere la propria differenza bisogna essere capaci di definire un “bene comune”, che permette di definire questa differenza. La laicità presuppone quindi la repubblica in una dialettica sottile di autonomia privata e condivisione pubblica, d’identità ritrovata in uno spazio condiviso e di differenza.
Solo la razionalità può fondare la democrazia, perché solo la razionalità può fondare il dibattito pubblico e la ricerca di un accordo.
Occorre promuovere una etica laica, non solo a parole, ma insegnandola nelle scuole, come proposto alcuni anni fa da Peillon. 

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