Ieri 21 gennaio, nel rispetto dei tempi stabiliti dalla ASL Latina ho inviato il mio contributo al Piano triennale per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza.
Si tratta di un documento che mira a migliorare il testo predisposto dagli uffici nel rispetto delle disposizioni dell'ANAC che ha previsto che la bozza del PTPCT, prima di essere approvata in via definitiva debba essere oggetto di una consultazione pubblica ed aperta al contributo dei cittadini.
In primo luogo ho sottolineato come i cittadini abbiano pieno diritto ad essere coinvolti non solo a questo tipo di consultazione ma anche ad altri momenti relativi alle scelte relative alla fase di programmazione ed erogazione dei servizi sanitari con l’obiettivo di raccogliere
contributi significativi per il miglioramento continuo dei servizi resi e che tale previsione è stata trasfusa nell'Atto aziendale vigente
Ho anche aggiunto che non risulta che fino ad
ora sia stata mai convocata dall’attuale dirigenza della ASL la Conferenza dei
servizi prevista dall’art. 14 comma 4 del D.lgs. 229/1999 e dal punto 30 dell’Atto
Aziendale.
Inoltre ho rammentato come al punto 32
sempre dell’Atto aziendale si legga che in linea con le indicazioni normative
contenute nel D.lgs. n. 502/92, comma 2, art. 4 “Diritti dei cittadini”, il D.lgs.
n.150/09 comma 8, art. 4 “Trasparenza, valutazione e merito”, al Tavolo misto permanente
della partecipazione dovrebbero essere invitate le organizzazioni civiche e di
volontariato che con l’Azienda interagiscono.
Molti sono stati i contributi forniti in merito alla trasparenza che purtroppo è un poco scarsa sia dal punto di vista degli atti che per quanto riguarda in particolare quella dei rapporti tra le imprese produttrici e i soggetti che operano nella ASL.
Per quanto riguarda in particolare la corruzione ho fornito suggerimenti in merito al miglioramento del documento per ciascuna delle unità operative.
Ho comunque condiviso il principio di
introdurre una maggiore integrazione e coerenza con il Piano della performance
e con la predisposizione degli obiettivi che sarebbe opportuno stabilire in
linea con quelli fissati dalla Regione alla Direzione generale applicando
quanto disposto dal D.lgs. 74/2017) e previa intesa anche con l’OIV al fine di
poter utilizzare il patrimonio di conoscenze e di esperienza dello stesso e di
agevolare il compito di chi è poi preposto alla valutazione. A questo riguardo ho evidenziato che non appare opportuno assegnare ai dirigenti obiettivi
rientranti tra i compiti ordinari dato che per lo svolgimento di questi ultimi
il personale è già retribuito con il trattamento economico ordinario (cfr.
Corte dei conti, Sezione per il controllo per il Veneto, Delibera 513/2015;
Consiglio di Stato, Sentenza 8948/2010)
La nota è inviata per
conoscenza all’Organismo Indipendente di Valutazione ai sensi delle
deliberazioni del Consiglio dell’ANAC
nn. 23 e 77 del 2013 che hanno attribuito all’OIV il compito di promuovere e attestare nella propria
relazione annuale l’assolvimento degli obblighi relativi alla trasparenza e all’integrità
da parte degli enti locali.
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