mercoledì 16 gennaio 2019

NON C'E' PACE NEANCHE NEL PARCO. BOCCIATA LA PROPOSTA DI NOMINA DEL NUOVO PRESIDENTE. MAGGIORANZA SPACCATA, MA PURE LE OPPOSIZIONI

Ieri alla commissione ambiente del Senato era all'ordine del giorno il parere sulla nomina del nuovo Presidente del parco nazionale del Circeo.
Il Ministro dell'ambiente Sergio Costa aveva formulato la proposta nella persona del Gen. Ricciardi, proveniente dai carabinieri Forestali.
Sembrava che si trattasse di una nomina di ordinaria amministrazione.
Ma ecco nel racconto di GABRIELLA CERAMI per Huffington Post cosa è accaduto.
Una telefonata di Matteo Salvini ai senatori leghisti della commissione Ambiente del Senato e pochi minuti dopo è scoppiato un nuovo caso nel governo. La nomina del generale Andrea Ricciardi a presidente del parco nazionale del Circeo, proposta dal ministro dell'Ambiente Andrea Costa in quota M5s, non ha avuto il via libera del Carroccio e l'esecutivo è stato battuto. Adesso piovono accuse reciproche sulla volontà degli uni e degli altri di imporre diktat all'alleato di governo con la Lega che vorrebbe un'equa spartizione tra i gialloverdi e il ministro Sergio Costa che invece rivendica la piena autonomia: "Mandetemi curriculum e si valutano i nomi", avrebbe detto rivolgendosi furiosamente ai leghisti nelle stanze del dicastero. "L'era delle nomine amiche è finita", dicono a muso duro i parlamentari grillini.
Sono le 11.30 quando in commissione il capogruppo del Carroccio Luca Brizzarelli prende la parola per annunciare parere contrario e denunciare "mancanza di condivisione" nella scelta. A questo punto, davanti ai 5Stelle si profilano due alternative: andare avanti con il voto in commissione, non vincolante ma necessario, oppure rinviare. I pentastellati decidono per la prima opzione. Secondo voci che si rincorrono nei corridoi di Palazzo Madama i grillini speravano nell'appoggio del Pd. In che senso? La scelta di Ricciardi, secondo alcuni, sarebbe stata concordata con la Regione Lazio a guida Pd e non con i colleghi del Carroccio. Alla fine si è spaccato il Pd tra i chi si è astenuto e chi ha votato contro. E comunque sia è stata evitata l'immagine di un Pd che vota insieme agli M5s.
Il caos dunque è in casa dem ma soprattutto è nel governo. La Lega, raccontano fonti M5s, avrebbe chiesto al ministro Costa una vera e propria lottizzazione delle nomine dei presidenti dei parchi. "Su dodici sei sono della Lega e sei di voi M5s": questa in soldoni sarebbe stata la proposta leghista da manuale Cencelli respinta al mittente dal titolare del dicastero. E davanti al niet il Carroccio si è scatenato in commissione con quella che viene definita una "prova di forza" che ha mandato sotto il governo. Dall'altra parte però Costa non ha intenzione di fare passi indietro: "Non accetteremo diktat e respingeremo i tentativi di far nominare persone non adeguate a questo ruolo così importante e delicato", assicura Costa che alla Lega, che sollevava dubbi, avrebbe detto nei giorni scorsi di inviare curriculum alternativi ma sul parco del Circeo non ne sono arrivati.
Sarebbe interessante capire i motivi che hanno spinto la Lega a bocciare questa nomina.
Sono solo problemi di poltrone o c'è altro ? Quali sono i poteri forti che si aggirano intorno al Parco?
Intanto il Parco aspetta e con lui tutti i problemi per il suo rilancio, il Piano del Parco fermo da oltre un anno in Regione, l'abusivismo permanente, l'inquinamento delle acque dilagante, i rifiuti che si accumulano, l'erosione che mangia il delicato sistema dunale, un arenile senza PUA, ecc. ecc.

Nessun commento:

Posta un commento