martedì 8 gennaio 2019

RIMODULATI I FINANZIAMENTI ALLE AZIENDE SANITARIE DEL LAZIO MA IL SISTEMA DEI COSTI STANDARD E' ANCORA LONTANO

Con DCA del 5 dicembre scorso n. U00487 il presidente Zingaretti ha stabilito di rimodulare la ripartizione del fondo sanitario regionale (FSR) del Lazio pe rl'anno 2017 a seguito della necessità di finanziamento dei maggiori costi del centro regionale trapianti.
Scende così ulteriormente la quota assegnata alle aziende sanitarie locali.
E' indubbio che la questione della ripartizione del FSR dovrà essere affrontata in maniera adeguata al dine di assicurare le risorse necessari per l'assistenza sanitaria in maniera equa evitando le attuali sperequazioni.
Sarebbe finalmente ora di applicare i costi standard, ma ci sono ancora forti resistenze.
Della materia se ne è occupato anche l'ultimo Forum PA.
Il concetto di costo standard è un metodo tipico delle aziende industriali che, applicato in sanità, potrebbe modificare radicalmente il sistema di allocazione delle risorse del Fondo Sanitario Nazionale, cioè il modo in cui lo Stato quantifica i soldi da trasferire alle Regioni e in cui le Regioni ripartiscono questi trasferimenti alle singole aziende sanitarie e ospedaliere.
Fino al 1992  il sistema si basava sul concetto della spesa storica: tanto hai speso, tanto ti do; uno strumento che premiava ingiustamente chi non prestava attenzione alla spesa.
Oggi le cose sono un poco cambiate e i trasferimenti sono stabiliti in base alla cosiddetta quota capitaria (al numero degli abitanti), ma la prassi della spesa storica anche nel Lazio non è scomparsa definitivamente tanto che la totalità delle Aziende ospedaliere del lazio è in perenne disavanzo.
L’obiettivo fissato con la legge 133/2008 e con la legge 2/2009 è quello di stabilire la ripartizione del Fondo Sanitario Nazionale a priori sulla base di costi individuati come congrui per un determinato tipo di prestazione.
Riuscirà nell'impresa il nuovo governo ?

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