sabato 19 gennaio 2019

LA REGIONE LAZIO E I PUNTI ANCORA APERTI DEL PIANO DI RIENTRO

Il quinquennio successivo al 2000 secondo il Ministero della salute è stato caratterizzato nella regione Lazio da azioni di governo, dimostratesi in generale poco efficaci, frammentate e parziali assunte in alcuni casi con molto ritardo, non solo rispetto ai tempi previsti, ma anche rispetto alla necessità di intervenire. 
Un esempio per tutti: le disposizioni riguardanti la definizione dei requisiti minimi strutturali tecnologici ed organizzativi delle strutture che esercitano attività sanitarie sono stati disciplinati, con legge regionale, solo a marzo del 2003 ed i provvedimenti di attuazione di tale legge a maggio del 2005 non erano stati ancora adottati. Per effetto di questi ritardi, nel Lazio si opera ancora in regime di accreditamento provvisorio ed il sistema degli “accordi contrattuali” con i soggetti privati erogatori di prestazioni è stato appena delineato con i provvedimenti assunti dalla nuova Giunta Regionale a partire dall’anno 2005. 
Periodicamente appaiono sul web affermazioni secondo cui la regione Lazio sarebbe uscita dal commissariamento disposto dal Governo a seguito dei noti disavanzi della sanità.
Purtroppo non è così.
Com'è noto Sono sette le Regioni attualmente sottoposte alla disciplina dei Piani di rientro (PdR): Puglia, Abruzzo, Sicilia, Calabria, Campania, Lazio e Molise; le ultime quattro sono commissariate.
Il Ministero della Salute della salute ha fatto il punto della situazione dopo i risultati delle ultime verifiche da parte dei Tavoli di monitoraggio, che si sono svolte nei giorni 18, 24 e 26 luglio 2018 presso la sede del ministero dell’Economia e Finanze e hanno avuto all’ordine del giorno: il risultato di gestione a consuntivo dell’anno 2017; l’esame dello stato patrimoniale 2017; la verifica dell’attuazione dei programmi operativi 2016-2018; la verifica degli adempimenti 2016 e pregressi.
In sei Regioni - Lazio, Abruzzo, Campania, Sicilia, Calabria, Puglia - i Piani di rientro stanno proseguendo attraverso i programmi operativi 2016-2018. Per il Molise è intervenuta una particolare disposizione che ha previsto la definizione di un Programma operativo straordinario 2015-2018.
Ad essere ancora sottoposte alla disciplina dei Pdr sono al momento sette Regioni: Puglia, Abruzzo, Sicilia, Calabria, Campania, Lazio e Molise, le ultime quattro delle quali commissariate. A confermarlo sono i risultati delle ultime verifiche da parte dei Tavoli di monitoraggio, che si sono svolte nei giorni 18, 24 e 26 luglio 2018 presso la sede del ministero dell’Economia e Finanze, con diverse voci all’ordine del giorno: 
-il risultato di gestione a consuntivo dell’anno 2017; 
-l’esame dello stato patrimoniale 2017; 
-la verifica dell’attuazione dei programmi operativi 2016-2018; 
-la verifica degli adempimenti 2016 e pregressi.
Le situazioni di ciascuna Regione sono agevolmente consultabili nelle schede regionali appositamente predisposte, contenenti i risultati delle verifiche, i percorsi dei Piani di rientro, i programmi operativi e le tappe del commissariamento, rese disponibili dal ministero a questi link: Abruzzo, Calabria, Campania, Lazio,Molise, Puglia e Sicilia.
Per quanto riguarda in particolare il Lazio  l’accordo con il Piano di rientro dal disavanzo sanitario della Regione Lazio è stato siglato il 28 febbraio 2007 (poi recepito con Deliberazione della Giunta Regionale - DGR 149 del 6 marzo 2007) e prevedeva una serie di interventi volti al recupero del disavanzo sanitario e alla concomitante riorganizzazione del SSR nel rispetto dell’erogazione dei LEA.
Ai sensi di quanto previsto dall’art. 2 comma 88 della legge n. 191/2009, il Piano di rientro è poi proseguito attraverso dapprima il Programma Operativo 2010 (da ultimo adottato con il Decreto del Commissario ad Acta - DCA 63/2010), quindi con il Programma Operativo 2011-2012 (DCA 113/2010) e con il Programma Operativo 2013-2015 (DCA 247/2014).
Attualmente è in vigore il Programma Operativo 2016-2018, approvato con DCA 52/2017.
La Regione Lazio a Conto consuntivo 2017 presenta, prima del conferimento delle coperture, un disavanzo di 45,665 mln di euro (il Programma operativo 2016-2018 aveva previsto un disavanzo pari a 58,7 mln di euro). Dopo il conferimento delle coperture fiscali, residua un avanzo di circa 658,741 mln di euro.
I Tavoli hanno valutato, inoltre, che, con riferimento al gettito delle aliquote fiscali che erano prioritariamente destinate all’equilibrio del SSR a seguito della sottoscrizione dell’Accordo per il Piano di rientro, alla luce dei risultati di gestione degli ultimi due anni, ai sensi dell’articolo 2, comma 6, del decreto legge n. 120/2013, è consentito alla Regione Lazio di destinare all’equilibrio del settore sanitario, a partire dall’anno d’imposta 2019, un gettito fiscale minimo pari a 91,091 mln di euro.
Erogazione dei LEA
Il punteggio consolidato della Griglia LEA anno 2017 è pari a 180 (livello di sufficienza >160), con talune carenze ascrivibili all’offerta territoriale per anziani non autosufficienti e disabili.
Stato di attuazione del Programma Operativo 2016-2018
I Tavoli hanno:
-valutato favorevolmente il miglioramento della quota di residenti che hanno effettuato test di screening oncologici (mammella, cervice uterina e colon-retto) in programmi organizzati, il livello di coperture vaccinali raggiunto, e lo stato di avanzamento delle azioni messe in campo in materia di sanità veterinaria e sicurezza alimentare (tra cui i risultati conseguiti nell’ambito dei piani di eradicazione della brucellosi e della TBC bovina);
-in materia di accreditamento, sollecitato la conclusione del processo di riconduzione alla normativa vigente delle strutture cd. extra-ordinem;
-per quanto attiene la rete ospedaliera ex DM 70/2015 sono rimasti in attesa dell’attuazione della riconduzione delle discipline in eccesso (Chirurgia generale, Neurochirurgia e Chirurgia plastica) come previsto dal cronoprogramma attuativo, al fine di salvaguardare la sicurezza e la qualità dell’assistenza; della trasformazione di tutti i PPI (Punti di primo intervento) in postazioni 118; della riorganizzazione della rete dell’offerta privata accreditata, tenendo conto di quanto previsto dal paragrafo 2.5 del DM n. 70/2015;
per quanto concerne l’offerta territoriale, hanno sollecitato l’implementazione di quanto programmato sull’assistenza ad anziani non autosufficienti e disabili, al fine di garantire un’adeguata risposta assistenziale ai bisogni non soddisfatti;
-riguardo alle cure primarie hanno rammentato la definitiva attuazione di quanto previsto dalla legge n. 189/2012 e dal Patto per la Salute 2014-2016 in materia di forme associative dell’assistenza primaria (Aggregazioni Funzionali Territoriali e Unità Complesse di Cure Primarie);
-con riferimento alle liste di attesa, hanno rilevato il persistere di criticità nei dati contenuti in Tessera sanitaria ex art. 50 2017 e sono rimasti in attesa di aggiornamenti sull’implementazioni delle azioni previste dal Piano regionale Liste di attesa (DCA 110/2017);
-hanno sollecitato la Regione a potenziare le attività inerenti ai flussi informativi, sia in termini di completezza sia di qualità.

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