giovedì 10 gennaio 2019

L'AUDIZIONE DELL'ARERA PRESSO LA COMMISSIONE AMBIENTE DELLA CAMERA


L'Autorità di regolazione per energia reti ambiente in occasione di una audizione in Parlamento ha presentato una memoria in merito alle proposte di legge recanti "Disposizioni in materia di gestione pubblica e partecipativa del civlo integrale delle acque (AC 52) e "Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque (AC 773) all’esame della Commissione ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera dei deputati, che hanno la finalità di delineare i principi relativi alla gestione e all’utilizzo della risorsa idrica, nonché quella di favorire la definizione di un governo pubblico e partecipativo del ciclo integrato dell’acqua. Entrambe le proposte sono volte a definire un quadro organico relativo al servizio idrico per garantire un uso sostenibile e solidale dell’acqua, nell’ambito delle politiche complessive di tutela e di gestione del territorio. Tuttavia, la comune finalità è perseguita con modalità, almeno in parte, differenti: mentre l’AC 773 si mantiene entro il percorso di rinnovo e riqualificazione del settore segnato dalla normativa vigente, l’AC 52 opera scelte che spesso invertono la direzione finora seguita in materia, con l’intenzione di avviare riforme che rivedono nuovamente l’assetto e la governance dell’intero comparto. 
Infatti, con riferimento a questi aspetti, l’AC 773 conferma la natura del servizio idrico (SII) integrato quale servizio pubblico locale di interesse economico generale, individuando, quale modalità di affidamento prioritaria, l’affidamento diretto a favore di società interamente pubbliche; mentre l’AC 52 definisce il SII come un servizio pubblico locale di interesse generale non economico, stabilendo che l’affidamento del SII avvenga esclusivamente ad enti di diritto pubblico, anche con disposizioni finalizzate alla sua ripubblicizzazione. 
Entrambe le proposte di legge intervengono sulla delimitazione degli ATO: l’AC 773 prevede il rispetto dei criteri stabiliti dal Codice dell’ambiente, mentre l’AC 52 definisce che l’affidamento coinvolga ambiti non superiori agli ambiti territoriali corrispondenti alle province o alle città metropolitane, ripristinando il requisito dell’unitarietà della gestione, in luogo di quello dell’unicità introdotto dal c.d. decreto Sblocca Italia (D.L. 133/2014). 
Inoltre, l’AC 52 prevede il trasferimento al Ministero dell'ambiente delle funzioni di regolazione e di controllo dei servizi idrici attualmente attribuite a questa Autorità. In linea con la normativa vigente, l’AC 773 prevede che il finanziamento del SII sia garantito dalla tariffa e da un rafforzamento dell’impiego di risorse nazionali ed europee. 
Di converso, l’AC 52 prevede che la tariffa copra gli oneri operativi e la fiscalità generale la spesa per investimento. 
Infine, entrambe le proposte di legge, prevedono disposizioni per favorire la partecipazione democratica ai processi di governo del SII, nonché l’istituzione di un Fondo nazionale di solidarietà internazionale. Già in premessa, ci preme evidenziare che l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (di seguito: Autorità) condivide il riconoscimento esplicito del diritto all’acqua potabile di qualità, nonché alla fruizione dei servizi igienico-sanitari, quale diritto umano essenziale. 
È fondamentale, per garantire tale diritto, che vengano realizzati interventi significativi: è proprio grazie all’attuazione di investimenti infrastrutturali che si potrà assicurare un’effettiva e reale tutela dei consumatori in tutte le aree del Paese. 
Il rafforzamento dei risultati conseguiti negli ultimi anni – perseguendo un quadro di stabilità e di certezza delle regole, in grado di coniugare tutela dell’utenza e sostenibilità delle gestioni – rappresenta, pertanto, la via più efficace per migliorare ulteriormente le condizioni di accesso ad un servizio pubblico indispensabile.
L’Autorità ha avuto modo di segnalare, in più occasioni, ultima delle quali la Relazione 701/2018/I/IDR, trasmessa alle Camere lo scorso mese di dicembre, le situazioni in cui gli assetti istituzionali locali appaiono ancora lontani da raggiungere il necessario grado di affidabilità. 
Si è anche segnalata l’esigenza di avviare specifiche attività di institutional building, ravvisando quale priorità, non tanto quella di poter attingere a fondi pubblici (la cui effettiva disponibilità si è spesso rivelata difficile da conciliare con i tempi della progettazione e della realizzazione), quanto l’esigenza di strutturare modelli di governo affidabili, efficaci e credibili. 
Al riguardo, l’Autorità ritiene che l’effettivo superamento delle criticità storicamente persistenti in alcune aree del Paese dovrebbe essere perseguito attraverso forme di intervento pubblico rafforzato, che vadano oltre le tradizionali soluzioni commissariali. Queste, essendo necessariamente circoscritte nella sfera di intervento, si sono spesso rivelate di limitata efficacia. 
Alla luce delle criticità che ancora affliggono il settore, permane la necessità di una governance stabile e indipendente, che eviti gli elementi di sovrapposizione tra i diversi elementi istituzionali, e di un sistema di regole certe, affinché tutti gli attori del settore possano compiere le proprie scelte perseguendo l’obiettivo dell’efficienza a beneficio del consumatore. Pertanto, risulta di primaria importanza che le funzioni di regolazione siano neutrali ed indipendenti rispetto agli interessi confliggenti che caratterizzano il settore, per portare gradualmente a denominatore comune realtà geografiche estremamente difformi.
QUI LA  MEMORIA ARERA

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