Sulla G.U. n. 23/2016 è stata pubblicata la L. LEGGE 28 gennaio 2016, n. 11, recante "Deleghe al Governo per l'attuazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2014, sull'aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure d'appalto degli enti erogatori nei settori dell'acqua, dell'energia, dei trasporti e dei servizi postali, nonché per il riordino della disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture".
Il testo approvato, promulgato e pubblicato è stato frutto di un lungo esame tra Senato e Camera dei Deputati con ripetuti passaggi al fine di raffinarne la portata. In proposito sono stati acquisiti pareri importanti come quello del Presidente dell' ANAC Cantone.
A parte la questione di principio concernente l'eccessivo esercizio da parte del parlamento di deleghe al Governo, peraltro previste da proposte di legge di iniziativa dello stesso Governo e sulle quali talora viene posta la fiducia, sottraendo di fatto al parlamento il potere legislativo, restano tuttavia alcune problematiche e perplessità che mi auguro possano essere fugate in sede di emanazione dei decreti legislativi delegati e che, per quanto mi riguarda, concernono l'impossibilità di applicare le stesse norme per le amministrazioni centrali, per i grandi enti pubblici e nello stesso tempo per i comuni di mille abitanti.
A questo si aggiunge il fatto che mentre prosegue l'iter del nuovo Codice il Parlamento seguita ad inserire in leggi varie emendamenti concernenti le procedure di acquisto il che desta perplessità sul fatto se si voglia accelerare qualche specifico procedimento ovvero si voglia far prendere un indirizzo specifico a qualche procedura.
Mancano infine, almeno per il momento, sanzioni nei confronti delle amministrazioni che non rispetteranno le nuove disposizioni.
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