Nei giorni 28 e 29 gennaio si è tenuta a Firenze una grande manifestazione per la presentazione dei risultati della Ricerca “Città Metropolitane, il rilancio parte da qui”, realizzata nell’ambito del progetto Start City da The European House - Ambrosetti per l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI) e in collaborazione con Intesa Sanpaolo. al quale hanno contribuito molti studiosi e anche molti Sindaci delle città più importanti d'Italia.
Il ruolo e le sfide, attuali e future, delle Città metropolitane, con particolare riferimento alla pianificazione territoriale e allo sviluppo economico e sociale del territorio, anche con riferimento a casi esteri di eccellenza è stato al centro anche dei numerosi interventi dei rappresentanti del mondo delle imprese e delle associazioni.
Il Presidente dell'ANVCI on.le Fassino nel suo intervento ha dichiarato: “Vogliamo creare le condizioni perché si possa mettere in campo un reale processo di innovazione. Le città – afferma Fassino - sono organismi viventi, e i sindaci devono essere visionari. Abbiamo bisogno di una visione di medio e lungo periodo per essere all’altezza delle sfide globali. Questo significa mettere in campo trasformazioni gigantesche, trovando e valorizzando nuove vocazioni per stare al passo con i tempi”.
Ecco da dove nasce, dunque, la necessità di “un salto culturale, un salto di qualità dell’intera classe dirigente del Paese e di tutte le articolazioni della società, a partire dalle amministrazioni dello Stato, che ancora non hanno percezione degli effetti di questa riforma, e tendono a considerare le Città metropolitane alla stessa stregua delle vecchie Province. Serve un salto – aggiunge Fassino - anche dal punto di vista delle Regioni, verso le quali non c’è alcun atteggiamento di conflittualità: è chiaro però che la riforma presuppone la realizzazione di un sistema duale tra Città metropolitane e Regioni, riconoscendo alle prime prerogative più ampie. C’è bisogno inoltre di un salto culturale da parte dei Comuni: abbiamo assistito al sospetto, da parte dei Comuni della città metropolitana, che la Città capoluogo potesse sottrarre loro qualcosa. Non è così. È esattamente il contrario. Ed è necessario anche un salto di qualità nell’insieme degli attori sociali, e in questo senso la presenza delle rappresentanze della società italiana qui a Firenze è stato molto importante”.
Esiste di certo, non nasconde Fassino, anche “il problema di costruire un rapporto con gli altri territori del Paese: dobbiamo stabilire relazioni e scambi adeguati, sapendo che le Città metropolitane sono i motori dello sviluppo, ma la necessità è quella di far crescere l’intero Paese”.
Si dia dunque il via, esorta il Presidente dell’ANCI, ad “un processo che di certo sarà lungo e difficile, ma nel quale crediamo fermamente. Il prossimo appuntamento è segnato per il 12 Febbraio a Torino, con il Forum internazionale delle Città metropolitane. Al contempo continueremo ad agire all’interno dell’agenda urbana europea e passeremo alla fase successiva, individuando in ogni Città metropolitana progetti operativi che assumano una valenza strategica per ognuno dei territori metropolitani, in rapporto alle diverse vocazioni”.
Purtroppo in molte realtà non abbiamo Sindaci visionari in grado di guardare lontano per lo sviluppo della loro città, ma persone che vivono alla giornata e che talora non sono neanche residenti nelle città che amministrano.
Un ampio resoconto è riportato sul sito dell' ANCI, dal quale è possibile anche scaricare il Libro Bianco
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