Il Comune di Sabaudia ha pubblicato sul proprio Albo Pretorio la deliberazione n.97/2015 con cui la Giunta ha approvato la proposta di Documento Unico di programmazione (DUP) per il triennio 2016-2018.
Questo atto, previsto dall’art. 170 del TUEL nel testo novellato dal D.lgs. n. 126/2014, rappresenta il nuovo documento di pianificazione di medio periodo per mezzo del quale devono essere esplicitati gli indirizzi che orientano la gestione dell’Ente per un numero d’esercizi pari a quelli coperti dal bilancio pluriennale.
Con il termine programmazione si intende comunemente la definizione del percorso per raggiungere un determinato obiettivo tenendo conto delle risorse disponibili, delle condizioni al contorno, delle attività da intraprendere e dei tempi necessari per realizzarle. Nel senso più ampio è la definizione operativa di un progetto.
Quando si parla di programmazione quindi ci si dovrebbe rivolgere al futuro.
Mi sarei aspettato di leggere gli obiettivi che la Giunta comunale pensa appunto di raggiungere nei prossimi tra anni, di quanti giovani potranno avere un lavoro o una casa, di quanti anziani o disabili potranno essere assistiti dai servizi sociali, di come pensano di garantire la manutenzione delle scuole e delle strade, la manutenzione del patrimonio comunale, il ripristino del verde pubblico, ecc.
Manca un cronogramma con l'indicazione dei vari steps.
Manca un cronogramma con l'indicazione dei vari steps.
Negli allegati alla predetta deliberazione troviamo solamente dati relativi al rendiconto dei dati contabili relativi all'anno trascorso e i costi previsti per i prossimi due anni (2016 e 2017) e già inseriti nel bilancio pluriennale, ma allora a che serviva fare il DUP?
Il DUP deve essere un documento strategico rivolto ai tre anni che verranno. Oltretutto siamo già a metà mandato.
La città ha bisogno di avere una visione del futuro, di sapere cosa i nostri amministratori vogliono fare per noi, quali sono le strategie per migliorare la qualità della vita di chi ci vive 365 giorni all’anno e non una sola estate, non abbiamo bisogno di una gestione ragionieristica delle cose.
Il DUP, quale obbligo imposto dalle norme sull'armonizzazione contabile, dovrebbe costituire il volano e il raccordo tra obiettivi di mandato (atto di natura politica per antonomasia) e i documenti contabili posti dal bilancio di previsione finanziaria e dal piano esecutivo di gestione, con l’evidente volontà di costruire un sistema gestionale costantemente aggiornato e aggiornabile in funzione delle decisione adottate e degli effetti conseguiti.
Il DUP, quindi dovrebbe essere uno strumento innovativo che permetta l’attività di guida strategica ed operativa del Comune e consenta di fronteggiare in modo permanente e unitario le discontinuità organizzative, costituendo, nel rispetto del principio del coordinamento e coerenza dei documenti di bilancio, il presupposto necessario di tutti gli altri documenti di programmazione, selezionando il collegamento tra attività di programmazione e rendicontazione: dovrebbe essere possibile un costante confronto tra obiettivi e risultati, tra un’attività di programmazione e una di controllo: un equilibrio dinamico che permette di aggiornare il DUP e le conseguenti variazioni di bilancio e il PEG.
Il DUP si dovrebbe comporre di due sezioni:
- La Sezione Strategica (SeS) con un orizzonte temporale di riferimento pari a quello del mandato amministrativo;
- La Sezione Operativa (SeO) di durata pari a quella del bilancio di previsione (2016)
Pertanto il DUP dovrebbe riunire in un unico documento due componenti indispensabili dell’azione amministrativa: una collegata alla fase della programmazione di mandato e considerare l’intero arco temporale della legislatura, l’altra che guida la stesura dei documenti contabili (la predisposizione del PEG, compresa la successiva gestione), rapportandosi in un principio di continuità sulle scelte decisionali e sui precipitati risultati in termini non ipotetici ma reali, evitando di programmare obiettivi non attendibili (ovvero irrealizzabili).
Il DUP dovrà essere portato in Consiglio comunale entro il 28 febbraio 2016, e in quella sede dovrebbe essere approvato dalla maggioranza del Consiglio, ma cosa accadrà se qualcuno, convinto dalle mie considerazioni, ritenesse di non approvarlo?
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