Oggi ho pensato di dedicarmi al rispetto del diritto di informazione.
Secondo la più recente graduatoria del GLOBAL RIGHT TO INFORMATION RATING MAP l'Italia è stata collocata al 97° posto nel mondo.
I criteri seguiti non sono del tutto condivisibili perché sono stati in parte legati alla data in cui sono state emanate le leggi che regolano la materia (quella presa in esame per l'Italia è la n. 241/90) che rispetto alle altre appare datata.
Sorprende francamente il primo posto attribuito alla Serbia. Comunque davanti all'Italia ci sono Taiwan e l'Uzbekistan, il che in ogni caso non appare lusinghiero.
Di sicuro su questi risultati influisce quello che è il dato percepito dagli autori, che in molti casi collima con quello dei cittadini.
Né sembra che la bozza di disegno di legge sulla trasparenza predisposto dal Ministro Madia, che si limita a modificare alcuni articoli del D.lgs 33/2013 possa essere idoneo a migliorare la sostanza in quanto tra limiti e limitazioni il cittadino se la vedrà brutta.
Di sicuro su questi risultati influisce quello che è il dato percepito dagli autori, che in molti casi collima con quello dei cittadini.
Né sembra che la bozza di disegno di legge sulla trasparenza predisposto dal Ministro Madia, che si limita a modificare alcuni articoli del D.lgs 33/2013 possa essere idoneo a migliorare la sostanza in quanto tra limiti e limitazioni il cittadino se la vedrà brutta.
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