Il Consiglio di Stato con una sentenza del 19 gennaio 2016 ha dato ragione all'Ordine dei medici di Roma (ma solo dal punto di vista formale, senza entrare nel merito) per quanto riguarda la pubblicità in campo sanitario, in una vertenza che lo vedeva opposto all'Antitrust che aveva ritenuto le norme del Codice deontologico contrarie alla concorrenza.
Ne ha dato notizia per primo l'ottimo sito www.quotidianosanita.it, gestito da Fassari.
In buona sostanza tutti assistiamo alla invasione ovunque di pubblicità nel campo sanitario, dai giornali, dalla televisione, dai muri delle città di parlano di maghi della medicina e della odontoiatria che promettono guarigioni con apparecchiature tecnologicamente avanzatissime e con tecniche svariate.
Fino a non molti anni fa esistevano regole rigidissime per la pubblicità.
Questa commercializzazione delle professioni a mio avviso non solo è estremamente negativa come immagine, ma è addirittura all'origine della eccessiva competizione a cui assistiamo nel mondo dell'assistenza sanitaria e che danneggia tutti, ma per primi i pazienti e il SSN stesso.
Sarebbe opportuno che l'Antitrust rivedesse le proprie posizioni.
Sarebbe opportuno che l'Antitrust rivedesse le proprie posizioni.
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