lunedì 4 gennaio 2016

LA RIFORMA DELLA P.A. E LA GESTIONE DEI SERVIZI PUBBLICI MA CHI CI GUADAGNA?

Approssimandosi la data in cui la Ministra della Funzione Pubblica dovrà sottoporre al Consiglio dei Ministri la proposta di decreto legislativo per la parte relativa alla gestione dei servizi pubblici degli enti locali (veramente si era impegnata a portarli entro dicembre), cominciano a filtrare le prime notizie sul contenuto di questo provvedimento tanto atteso. 
Nulla di nuovo sotto il sole: la proposta consiste nell'affidare per ragioni economiche e funzionali la gestione di alcuni servizi locali ai distretti: una ripartizione territoriale non prevista dalla Costituzione né dal Testo Unico degli Enti Locali, ma già ampiamente presente ed utilizzata sia dalle Regioni che nel SSN, dalla Pubblica Istruzione, dai militari, ecc. In sostanza con la soppressione delle province viene ad essere utilizzata una struttura intermedia di area vasta diversa, con dimensioni che possono essere inferiori a quelle delle ex province ma che dovrebbe corrispondere meglio alle esigenze del territorio: essere cioè "ottimale". Abbiamo già del resto le ATO (ambito territoriale ottimale) che gestiscono il servizio idrico e (ma ancora sulla carta) la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Da una parte dovrebbe esserci un miglioramento del servizio per i cittadini che comunque saranno chiamati ad un dèbat public , non si tratta di una novità, ma soltanto l'inserimento in una normativa di una esperienza francese che ha dato (lì) buoni risultati. Nello stesso tempo non bisogna nasconderci il rischio che, nonostante le asserite economie di scala ed altri benefici, poi alla fine i costi rimangano gli stessi con benefici solo per i gestori che difficilmente saranno pubblici. Un altro rischio potrebbe essere la scarsa trasparenza e su queste cose si dovrà intervenire per tutelare i cittadini.

1 commento:

  1. Da quando in qua un gestore pubblico è di per se più trasparente? Anzi le peggio schifezze le hanno fatte purtroppo spesso i gestori pubblici.

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