martedì 19 gennaio 2016

LE FARMACIE E LA LEGGE ANNUALE PER LA CONCORRENZA

In tutte le città assistiamo a come è stata modificata la gestione delle farmacie e come è divenuta sempre più un esercizio commerciale.
Come tutti gli anni il Parlamento è chiamato ad approvare la legge annuale per la concorrenza.
Anche quest'anno il Ministro per lo sviluppo economico, unitamente ad altri Ministri ha presentato la proposta in Parlamento, che ha assunto il n. S.2085.
Dopo molte norme riguardanti le assicurazioni, l'energia, le poste, la telefonia ecc. troviamo all'art 48 alcune norme che riguardano una ulteriore liberalizzazione per quanto riguarda la titolarità delle farmacie, peraltro già ampliata notevolmente negli ultimi anni.
Sempre più si ammette, sia pur con talune limitazioni che le farmacie vadano in mano a società di capitali, anche se alcuni emendamenti vanno in controtendenza.
A ciò si aggiunga che, dal fascicolo con gli emendamenti (ben 116) sputano fuori alcune proposte di riduzione ulteriore della presenza dei farmacisti, ridotti solo a prestanome e alcune soluzioni "a titolo sperimentale" (come quella dl sen. Margiotta) per l'assegnazione di nuove farmacie in deroga alle norme che prevedono la distribuzione territoriale delle farmacie e l'assegnazione tramite concorso.
Anche i senatori di Area popolare, come quelli del gruppo Conservatori e Riformisti; altri come la Dirindin (PD) cercano di vietare la partecipazione tramite società fiduciarie, trust o per interposta persona. La sen. De Petris (gruppo misto), insieme ad altri, più semplicemente propone di sopprimere l'articolo presentato dal Governo. Critici anche gli emendamenti del M5S.
Molti altri emendamenti tendono a consentire alle parafarmacie di vendere i farmaci in fascia "C".
Un tempo non lontano le farmacie potevano essere solo di proprietà di farmacisti iscritti all'ordine e dirette dagli stessi, in questo modo il legislatore responsabilizzava i professionisti e garantiva i cittadini. Poi sono state aperte le porte e sempre più le farmacie sono divenute esercizi commerciali che in cui la presenza del farmacista titolare diviene sempre più sfumata. 
Mi auguro che la discussione possa portare a migliorare il testo riconducendo la normativa ad una maggiore attenzione di una gestione più professionale in tutti i sensi.  
Sempre meno si sente parlare di farmacie comunali che fino a non molti decenni fa erano un vanto di ogni amministrazione comunale e che erano gestite benissimo portando un contributo spesso importante all'ente per  la gestione dei servizi sociali.

Nessun commento:

Posta un commento