domenica 17 dicembre 2017

IL RAPPORTO A CURA DI CNEL E ISTAT SUL BENESSERE EQUO E SOSTENIBILE IN ITALIA: LA SITUAZIONE DEL LAZIO....

Il Rapporto Bes curato da CNEL e ISTAT  ha raggiunto quest’anno il traguardo della quinta edizione. Questi cinque anni trascorsi hanno permesso al Rapporto di consolidarsi come appuntamento importante dell’Agenda del Paese, in cui l’Istat offre un quadro informativo integrato e ragionato dei principali fenomeni sociali, economici e ambientali che hanno interessato l’Italia. Un quadro che nell’ultimo anno è entrato a far parte a pieno titolo tra gli strumenti di programmazione e valutazione della politica economica nazionale del Governo. 
Un’innovazione culturale che pone l’Italia all’avanguardia nel panorama internazionale e un risultato importante, che corona il percorso di promozione dell’uso degli indicatori di benessere nelle decisioni in ambito pubblico. 
Su questo aspetto, grande rilievo internazionale ha assunto il tema del monitoraggio degli obiettivi di prosperità e sostenibilità che si è data la comunità globale con l’approvazione dell’Agenda 2030. Il sistema di indicatori individuati per la misurazione degli obiettivi mostra, nonostante i livelli diversi di applicazione, notevoli analogie con il sistema Bes. 
Ed è per questo che l’Istat sta lavorando sui due sistemi in maniera integrata e ha deciso di accompagnare l’uscita del Rapporto Bes con la diffusione e l’aggiornamento degli indicatori per lo sviluppo sostenibile. 
L’edizione di quest’anno incorpora, poi, importanti revisioni al sistema di indicatori in accordo con l’approccio che vede nel Bes un sistema di misurazione dinamico. 
L’evoluzione del contesto sociale ed economico nel quale prende forma il concetto stesso di benessere e la disponibilità di nuove informazioni statistiche impongono costanti verifiche sull’insieme di indicatori affinché questi svolgano in maniera accurata il compito di rappresentare il benessere nella nostra società.
Molto preoccupanti i dati del Lazio come si vede dal grafico specialmente per la disuguaglianza, la qualità dei servizi, la soddisfazione per la vita, la sicurezza e la salute. 

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