giovedì 28 dicembre 2017

LA FINE DELLA LEGISLATURA E LE NUOVE ELEZIONI

Con un secco comunicato in data 28 dicembre apparso sul sito del Quirinale viene riferito che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo aver sentito i Presidenti dei due rami del Parlamento, ai sensi dell'articolo 88 della Costituzione, ha firmato il decreto di scioglimento del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, che è stato controfirmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri.
Subito dopo, il Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, Ugo Zampetti, si è recato dai Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati per comunicare il provvedimento di scioglimento delle Camere.
Immediatamente dopo il Governo si è riunito ed ha deciso che le elezioni si terranno il 4 marzo.
Finalmente il popolo sovrano potrà votare per scegliere il governo.
A questo punto è aperta ufficialmente la campagna elettorale che sarà senza dubbio molto dura e senza esclusione di colpi anche perchè i concorrenti sono molti e l'esito incerto con tre poli irriducibilmente conflittuali tra loro.
Sulle elezioni politiche pende anche il ricorso di "Attuare la costituzione" sul famigerato "Rosatellum" ed è attesa una decisione della Corte costituzionale.
A questo si aggiunge il fatto che sempre nel 2018 si dovranno tenere le elezioni amministrative in molti comuni e quindi il Governo dovrà decidere se fissare una data unica per le elezioni anche per risparmiare soldi o fissare una data diversa.
Ma nel 2018 ci sono anche le elezioni regionali in alcune regioni: lazio, Lombardia, Friuli venezia Giulia e Molise; anche in questo caso la data potrebbe essere accorpata a quella delle elezioni politiche e questo sarà un altro elemento di incertezza.

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