Con il DPR 12 ottobre 2017 (G.U. 12 dicembre 2017, n. 289) è stato adottato il secondo programma di azione biennale per la promozione dei diritti e l'integrazione delle persone con disabilità predisposto dall'Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilita' ai sensi dell'art. 3, comma 5, lettera b), della legge 3 marzo 2009, n. 18..
Questo secondo Programma d’Azione, alla cui redazione preparatoria ha
provveduto, come previsto dalla normativa vigente, l’Osservatorio nazionale sulla
condizione delle persone con disabilità (OND), non può quindi che ispirarsi agli stessi
principi che hanno dato spessore e contenuto al Primo Programma:
a) il rispetto per la dignità intrinseca, l’autonomia individuale,
compresa la libertà di compiere le proprie scelte, e l’indipendenza delle persone;
b) la non discriminazione;
c) la piena ed effettiva partecipazione e inclusione nella società;
d) il rispetto per la differenza e l’accettazione delle persone con
disabilità come parte della diversità umana e dell’umanità stessa;
e) la parità di opportunità;
f) l’accessibilità;
g) la parità tra uomini e donne;
h) il rispetto dello sviluppo delle capacità dei minori con disabilità e il
rispetto del diritto dei minori con disabilità a preservare la propria identità.
Il secondo Programma d’Azione cade nel decennale della Convenzione ONU sui
diritti delle persone con disabilità e riprende in larga misura la struttura del precedente
e vuole soprattutto sottolineare l’impegno puntuale a suggerire opportunità concrete
di innovazione di cambiamento, secondo una logica pragmatica, una prospettiva
progressiva che tiene fermo il valore ideale “alto” e “impegnativo” dei principi ma è
consapevole che gli obiettivi più ambiziosi possono essere raggiunti solo attraverso
un’azione costante di medio-lungo periodo.
Il Programma impegna senz’altro il Governo nazionale ed il Parlamento ma, allo
stesso tempo, stimola l’azione coordinata e sinergica dei governi locali e, soprattutto,
delle Amministrazioni Regionali.
Il richiamo forte, chiaro e ineludibile all’eguaglianza delle persone con disabilità con il
resto della popolazione, affermato dalla Convenzione ONU, impone di ridurre tutte le
forme di diseguaglianza aggiuntive e tra queste oltre quelle di genere, di età si
pongono in tutta evidenza quelle geografiche.
Garanzia di successo per il Programma d’Azione, dunque, non può che essere il
lavoro di riduzione delle diseguaglianze territoriali che tanto incidono sulle opportunità
di vita delle persone con disabilità e che troppo, spesso sono state invocate come
ragione per ritardare, se non evitare, innovazione e cambiamento nel sistema di
riconoscimento della disabilità, nell’organizzazione dei servizi in generale, nella
realizzazione di politiche pienamente rispettose dei diritti delle persone con disabilità.
Il Programma si occupa di persone con disabilità ma, proprio nella misura in cui
accoglie e cerca di rispondere alla richiesta di “cittadinanza piena e integrale” dei
soggetti più fragili e vulnerabili, offre suggerimenti e indicazioni per ripensare
complessivamente una società più giusta, coesa e rispettosa delle tante diversità che
compongono la comunità nazionale. E’ nello spirito del Programma d’Azione la visione
di una giustizia che si misura nella risposta a chi si trova nella condizione di maggior
discriminazione. Il Programma si accompagna quindi ad un forte appello a tutte le forze
vive della comunità nazionale affinché interessi di pochi e privilegi antichi non frenino
processi di cambiamento e di risposta alle urgenze che emergono dal tessuto sociale
del paese.
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