giovedì 14 dicembre 2017

PRESENTATO OGGI NELL'AULETTA DEI GRUPPI PARLAMENTARI DELLA CAMERA IL 13° RAPPORTO SANITA' DEL CONSORZIO UNIVERSITARIO PER LA RICERCA ECONOMICA APPLICATA IN SANITA' DELL' UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI TOR VERGATA

Questa mattina, di fronte ad un pubblico qualifica e molto attento il prof. Spandonaro ha presentato il 13° Rapporto sanità del CREA .
I lavori son o stati introdotti dal Rettore prof. Novelli.
Il Rapporto, anche quest’anno, è strutturato in 4 parti: un’analisi economico-statistica del contesto in cui muove la Sanità e delle performance (finanziamento, spesa ed equità) del sistema; le analisi per tipologia di assistenza: prevenzione, ospedaliera, residenziale, specialistica, farmaceutica, ambulatoriale di base, domiciliare, provvidenze economiche in denaro per la non-autosufficienza; segue un focus sulla Sanità quale settore industriale; chiude una raccolta di analisi per patologia.
Da quanto si apprende dall'introduzione del Rapporto la quota di finanziamento pubblico della sanità in Italia è oramai decisamente più vicina ai livelli dei Paesi dell'Europa dell'est che a quelli dell'Europa occidentale, infatti è parti al 75,0% rispetto al 78,8% della media delle nazioni occidentali e al 72,3% di quelle orientali.
Il rapporto ricorda che la prima ragione dell'intervento pubblico in sanità rimane l'equità che è condizione necessaria per garantire l'universalismo , qualora lo si declini, correttamente, in termini di pari opportunità di accesso all'assistenza, ovvero di garanzia per poter accedere indipendentemente dalle proprie condizioni economiche individuali. 
Garantire alle fasce più deboli  l'accesso ai servizi sanitari rimane l'essenza del principio di  tutela costituzionale della Salute e quindi dell'Universalismo: la sua effettiva implementazione  correla con il passaggio da un sistema basato sulla spesa privata individuale (cosiddetta out of pocket OOP) ad uno basato sulla spesa pubblica. 
Data l'importanza del problema mi riservo di tornare a parlarne.

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