Grazie all'associazione LABSUS molti Comuni si sono orientati verso una amministrazione condivisa: tra questi quello di Genova che nel suo sito scrive:
L’amministrazione condivisa è una formula organizzativa fondata sulla collaborazione tra amministrazione e cittadini: la novità di questo modello è, infatti, la parità tra cittadini e istituzioni.
Al centro di questo modo di amministrare c’è il prendersi cura dei beni comuni - ad esempio piazze, giardini, scuole, sentieri, beni culturali o anche beni immateriali - come se fossero cose proprie.
Perché, se ci pensiamo bene, le cose di tutti sono anche nostre.
L’ipotesi di fondo è che la società italiana è piena di risorse, vivace, attiva, intraprendente e capace di affrontare gli ostacoli; grazie a queste risorse i cittadini possono uscire dal ruolo passivo di amministrati per diventare co-amministratori, soggetti che integrano queste risorse con quelle di cui è dotata l’amministrazione e si assumono una parte di responsabilità nel risolvere problemi generali.
Il rapporto con i cittadini si fonda cosìsulla fiducia e sul rispetto dell’autonomia degli stessi che ne sono coinvolti, comportando un radicale cambiamento di mentalità nell’amministrazione, che deve considerare i cittadini come alleati per risolvere i problemi, e non come problemi essi stessi: è nell’interesse comune, infatti, attingere alle risorse di cui i cittadini sono portatori.
Questo è il pensiero forte alla base dell’azione di tante persone di tutte le età, che in tutta Italia e anche a Genova hanno deciso di dedicare un po’ di tempo libero alla cura di qualcosa che non è di loro esclusiva proprietà, ma è di tutti.
Questa è l’amministrazione condivisa, un modo nuovo di intendere la convivenza civile e vedere la cura della cosa pubblica con l’obiettivo di accrescere nelle persone l’appartenenza ai propri luoghi di vita attraverso la qualità delle relazioni con gli altri.
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