giovedì 7 dicembre 2017

LA COMMISSIONE EUROPEA HA DEFERITO L'ITALIA ALLA CORTE DI GIUSTIZIA, MA...

La Commissione europea ha deferito l'Italia alla Corte Ue di giustizia "per il sistematico ritardo con cui le amministrazioni pubbliche italiane effettuano i pagamenti nelle transazioni commerciali". Lo ha annunciato oggi l'esecutivo comunitario. Pur riconoscendo gli sforzi fatti dalle autorità italiane per ridurre i tempi, la Commissione rileva che servono ancora 100 giorni in media per effettuare i pagamenti. "Secondo la direttiva sui ritardi di pagamento - spiega Bruxelles - le amministrazioni pubbliche sono tenute a pagare le merci e i servizi acquistati entro 30 giorni o, in circostanze eccezionali, entro 60 giorni dal ricevimento della fattura.
Nel recente passato ci sono stati molti problemi, ma di recente sono stati fatti molti sforzi:
L'Italia ha recepito al direttiva con il D.lgs 231/2002, rubricato “Attuazione della direttiva 2000/35/CE relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali
Nel corso degli ultimi anni abbiamo visto crescere la difficoltà che hanno molti enti a pagare oltre ai dipendenti, anche i creditori mettendo in difficoltà piccoli artigiani, cooperative sociali, soggetti deboli.
Allo scopo di affrontare questo problema ogni Comune deve pubblicare l’indicatore della tempestività dei pagamenti nella sezione “Amministrazione trasparente” del proprio sito[2].
A sua volta il MEF ha realizzato una piattaforma per il monitoraggio dei crediti commerciali verso le P.A. che registra il totale delle fatture e i pagamenti effettuati.
Il Ministero dell’Interno con circolare n. 9/2014 ha indicato le modalità per calcolare i tempi di pagamento. Con il DPCM 22 settembre 2014 e la circolare n. 3/2015 il Ministero dell’Economia e delle finanze sono state indicate le modalità di pubblicazione sui siti web dei Comuni; con la Circolare n.15/2015 sono state indicate le modalità per il monitoraggio.
IL MEF mette a disposizione anche un link dove trovare i tempi di pagamento, dal quale non sembra che le cose siano poi così male come dice l'Europa.


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