Il primo che ha pensato a controllare è stato senza dubbio San Tommaso.
In base alla normativa in
vigore i controlli sui Comuni sono di due tipi: interni ed esterni.
Nel
passato erano prevalenti quelli esterni affidato per lo più alla Prefettura la cui
riduzione avviata
progressivamente negli anni ‘90 ed
approdata alla normativa degli enti locali, contestualmente ad una
accentuazione dell’autonomia dei Comuni, ha profondamente modificato alla
radice il sistema dei controlli esaltando (almeno sulla carta) l’importanza di
quelli interni mediante l’introduzione di appositi
uffici e criteri di verifica improntati alla regolarità e correttezza
amministrativa che si aggiungono al potenziamento degli strumenti di
salvaguardia degli equilibri economico finanziari, facendo propri metodi fino
ad allora tipici delle aziende private basati su criteri di efficienza ed
efficacia.
Il fallimento dei controlli interni ha progressivamente spinto il legislatore a ripristinare alcuni controlli esterni affidandoli all'ANAC, alla Corte dei conti, al Dipartimento della funzione Pubblica, ecc. ma prevedendo anche sanzioni nei confronti dei Comuni e dei funzionari inadempienti.
Ma il primo controllo dovrebbero farlo i cittadini interessandosi a quanto accade in Comune, chiedendo più trasparenza, partecipando e chiedendo di partecipare.
Naturalmente qui c'è solo una breve descrizione di una materia che è molto complessa, per conoscere meglio il problema consiglio la lettura del mio "Il Sindaco dei Tutti" nel quale è dedicato un ampio capitolo ai controlli o del mio "Manuale per un consigliere comunale di opposizione" nel quale vengono illustrati gli strumenti a disposizione dei consiglieri comunali che vogliono esercitare il loro diritto/dovere di opposizione.
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