venerdì 14 aprile 2017

I CONTROLLI SUI COMUNI

Il primo che ha pensato a controllare è stato senza dubbio San Tommaso.
In base alla normativa in vigore i controlli sui Comuni sono di due tipi: interni ed esterni.
Nel passato erano prevalenti quelli esterni affidato per lo più alla Prefettura la cui riduzione avviata progressivamente negli anni ‘90 ed approdata alla normativa degli enti locali, contestualmente ad una accentuazione dell’autonomia dei Comuni, ha profondamente modificato alla radice il sistema dei controlli esaltando (almeno sulla carta) l’importanza di quelli interni mediante l’introduzione di appositi uffici e criteri di verifica improntati alla regolarità e correttezza amministrativa che si aggiungono al potenziamento degli strumenti di salvaguardia degli equilibri economico finanziari, facendo propri metodi fino ad allora tipici delle aziende private basati su criteri di efficienza ed efficacia.
Il fallimento dei controlli interni ha progressivamente spinto il legislatore a ripristinare alcuni controlli esterni affidandoli all'ANAC, alla Corte dei conti, al Dipartimento della funzione Pubblica, ecc. ma prevedendo anche sanzioni nei confronti dei Comuni e dei funzionari inadempienti. 
Ma il primo controllo dovrebbero farlo i cittadini interessandosi a quanto accade in Comune, chiedendo più trasparenza, partecipando e chiedendo di partecipare. 
Naturalmente qui c'è solo una breve descrizione di una materia che è molto complessa, per conoscere meglio il problema consiglio la lettura del mio  "Il Sindaco dei Tutti" nel quale è dedicato un ampio capitolo ai controlli o del mio "Manuale per un consigliere comunale di opposizione" nel quale vengono illustrati gli strumenti a disposizione dei consiglieri comunali che vogliono esercitare il loro diritto/dovere di opposizione.


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