martedì 25 aprile 2017

BASTA CON LA SCIATTERIA DEGLI ATTI AMMINISTRATIVI IN COMUNE

Molti candidati quando mettono piede in Comune entrano in contatto per la prima volta con gli gli atti amministrativi (deliberazioni, determinazioni, ecc.) che costituiscono un universo molto eterogeneo sia a causa della pluralità dei soggetti emittenti e dei destinatari, sia a causa della molteplicità delle funzioni dell’atto; pertanto non è facile definire le regole per la loro scrittura.
In taluni Comuni anche a causa del ridimensionamento del ruolo del Segretario generale o dell'assenza di dirigenti, si assiste ad una sciatteria nella predisposizione degli atti che invece dovrebbero seguire regole ben precise.
Ritengo che uno dei tanti compiti che attendono i nuovi amministratori debba essere anche quello di alzare la qualità degli atti amministrativi.
L'Istituto di teoria e tecniche dell'informazione giuridica (ITTIG) del CNR ha indicato tre esigenze essenziali:
1. L’atto amministrativo è non solo un atto tecnico-giuridico, ma anche un atto comunicativo con il quale la pubblica amministrazione deve  farsi capire e farsi conoscere dai cittadini. Se gli atti sono redatti secondo regole che ne aumentino l’omogeneità e ne diminuiscano le imprecisioni saranno certamente più comprensibili e rispettati.
2. Le regole mirano a rendere omogenee le modalità di scrittura degli atti per renderne più facile l’interpretazione e per favorire, di conseguenza, la comunicazione con i loro destinatari. Le regole proposte responsabilizzano quindi l’autore dell’atto non solo sotto il profilo della legittimità, ma anche sotto quello della sua funzione comunicativa.
3. Il Codice dell’amministrazione digitale è l’ultimo atto di un decennale percorso normativo che intende sostituire una pubblica amministrazione composta da monadi non comunicanti con un unico sistema informativo pubblico fortemente interconnesso.
In tale quadro l’interoperabilità dei dati è elemento centrale. È ovvio che gli standard linguistico-documentari prima ancora che quelli tecnico-informatici faciliteranno tale interoperabilità. La diffusione delle tecnologie digitali in ambito pubblico senza l’abbandono di un linguaggio farraginoso e oscuro rischia di trasferire la gestione e il controllo dell’informazione dall'ambito politico-amministrativo a quello tecnico, e di mettere in discussione i ruoli d’imparzialità e di garanzia propri della pubblica amministrazione.
Allo scopo di aiutare a migliorare la stesura degli atti l'ITTIG insieme all'Accademia della crusca di Firenze ha messo a punto una Guida alla redazione degli atti amministrativi ricca di regole e suggerimenti.

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