L' OECD-OCSE ha pubblicato un nuovo rapporto sulla sanità in Europa che riporta una analisi molto accurata sullo stato della sanità in Italia.
Ben cinque sono i punti dolenti del nostro SSN, ma tutti rimediabili:
1) si accresce la differenza della qualità dell'assistenza sanitaria tra le regioni del centro nord e quelle del centro sud;
2) I medici di base prescrivono troppi antibiotici: siamo i quinti in graduatoria; si tratta di un segnale negativo circa la qualità delle cure primarie ed è strettamente correlato con l'antibiotico-resistenza;
3) L'aumento dell'età media comporta un aumento delle patologie croniche e delle condizioni di lungodegenza, ma le strutture per questi tipi di cure sono ancora inadeguate. In Italia solo il 2% riceve cure di lungo termine mentre la media è del 4,5% in Paesi come l'Olanda e la Svizzera; la demenza prevalente all'età di 65 anni è peggiore della media dell'OCSE;
4) Esiste una notevole presenza di minori sovrappeso: uno dei dati peggiori dell?OCSE negli ultimi venti anni ( i maschietti rappresentano il 36% e le femminucce il 34%)
5) Il consumo dell'alcool nei minori di quindici anni è aumentato considerevolmente negli ultimi venti anni e si è passati dal 37% del 2002 al 70% del 2010; questo comporta gravissime conseguenze nella salute.
L'OCSE non si limita a segnalare i problemi ma fornisce anche suggerimenti che potrebbero essere messi in atto anche a livello locale.
Fondamentale è secondo l'OCSE il potenziamento delle cure primarie. Occorre sviluppare nuovi modelli di cure primarie più mirati alla prevenzione delle malattie croniche e alla gestione della fragilità in età avanzata, produrre linee guida per la cura dei pazienti anziani e con pluripatologie, migliorare il coordinamento tra sociale e sanitario. Ma anche aumentare prevenzione e informazione su obesità e alcool, rafforzare i controlli e prevedere politiche economico-fiscali che penalizzino cibi e bevande malsane e, in particolare per l’alcool, stringere i freni per evitare la guida in condizioni pericolose.
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