La classifica annuale di Reporters sans Frontieres, l' organizzazione per la libertà dell'informazione, ha fatto guadagnare 25 posizioni all'Italia nella classifica mondiale passandola dal 77esimo al 52esimo posto. Probabilmente la vecchia graduatoria era troppo negativa, ma quella attuale ho dei dubbi che sia veritiera.
Restano infatti le "intimidazioni verbali o fisiche, provocazioni e minacce", e "pressioni di gruppi mafiosi e organizzazioni criminali".
Molti giornalisti sono stati oggetto di querele chiaramente intimidatorie.
Poi ci sono i sistemi indiretti con la pubblicazione di pubblicità a spese del Comune solo sui giornali "amici" e la massiccia propaganda elettorale a questo e non a quello.
Lo Stato non ha fatto molto per proteggere effettivamente la libertà di stampa da questi mali.
Inoltre troppe testate sono in mano a capitali legati ad interessi di vario genere e i giornalisti spesso si trovano a dover combattere con editori che intervengono pesantemente nella gestione del giornale.
Nessun commento:
Posta un commento