martedì 9 maggio 2017

LO SCHEMA DI DECRETO LEGISLATIVO DEL GOVERNO PER LA VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE MIRA A CENTRALIZZARE LE PROCEDURE E AD ESCLUDERE LE REGIONI

Il 9 maggio la Commissione Territorio e ambiente del Senato ha tenuto una audizione con la Conferenza delle regioni per l’esame dello schema di decreto legislativo concernente la valutazione dell’impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati. (Atto del Governo n. 401 recante attuazione della direttiva 2014/52/UE che modifica la direttiva 2011/92/UE). 
La delegazione delle regioni era guidata dall'assessore della Sardegna, Donatella Spano, coordinatrice della commissione Ambiente ed energia della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.
Le regioni hanno lasciato un documento approvato dalla Conferenza delle Regioni in cui hanno evidenziato come siano presenti nello schema di decreto dei problemi legati ad un  eccesso di delega sia sul piano delle competenze funzionali che di riflesso nei procedimenti amministrativi, inficiando così la stessa organizzazione amministrativa della DIA. Lo schema di decreto in base al documento delle regioni non risulterebbe ancora pienamente rispondente ai principi della delega, basati sulla semplificazione e la razionalizzazione delle procedure. In particolare non è ancora valorizzato in modo efficace il parere delle Regioni. In particolare le regioni chiedono che  sia loro garantita la partecipazione alla Commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale e al Comitato tecnico istruttorio con un proprio rappresentante. Va attribuito un maggior peso del parere regionale, al fine di ben rappresentare le caratteristiche del territorio in cui l’opera è da realizzare, naturalmente anche per migliorare gli standard qualitativi del provvedimento finale di competenza statale. Le regioni hanno paventato il pericolo di una centralizzazione delle competenze che non tenga neanche conto del diritto europeo, quindi del rispetto dei principi di sussidiarietà e di leale collaborazione delle Regioni, ampliando in modo immotivato il numero dei progetti di competenza statale. 
E’ da valorizzare e non disperdere l’esperienza delle Regioni in materia di semplificazione dei procedimenti e di coordinamento delle autorizzazioni e delle “buone prassi”, rispettando due decenni di applicazione di leggi regionali e provinciali. In particolare va previsto un regime transitorio finalizzato a consentire il differimento nel tempo dell'attuazione da parte delle regioni e province autonome, che ancora non hanno provveduto, della previsione inerente il coordinamento dei procedimenti autorizzativi nell'ambito del procedimento di VIA.
Qui trovate lo schema di decreto legislativo

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