Presso la Casa del Mare di Ostia di RomaNatura il 12 maggio è stato presentato il nuovo programma di iniziative per sostenere e rilanciare l’economia del mare e le migliaia di imprese del Lazio che lavorano nel settore, per favorire sviluppo, occupazione e coesione sociale.
Una giornata di studio e confronto sui temi legati allo sviluppo sostenibile, ambientale ed economico delle risorse legate al mare: dalle opportunità del Fondo europeo Affari marittimi e Pesca (Feamp) alla pianificazione dello spazio marittimo, dall’Area marina protetta delle Secche di Tor Paterno al progetto Pesce a miglio zero e Slow Food.
“Attivare l’economia del mare può contribuire a offrire una reale opportunità di sviluppo, di occupazione e di coesione sociale”, ha dichiarato Carlo Hausmann, assessore regionale all’Agricoltura, Caccia e Pesca.
Il rilancio del settore della pesca e dell’acquacoltura avviene su più fronti. Il primo fra tutti è l’utilizzo del Feamp, che prevede circa 16 milioni di euro, e su cui la regione afferma di essere a un ottimo punto grazie alla proficua collaborazione con il Mipaaf.
Sono stati aperti i bandi più importanti, per un impegno di spesa complessivo di circa 7,7 milioni di euro, quasi la metà dell’intera dotazione.
Gli investimenti attivati riguarderanno:
- attività dei Gruppi di Azione locale del settore Pesca (Flag), con oltre 2,1 milioni di euro;
- trasformazione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura con 2,2 milioni di euro;
- miglioramento dei porti, dei luoghi di sbarco, delle sale per la vendita all’asta e dei ripari di pesca con circa 1,3 milioni di euro;
- investimenti produttivi per il settore acquacoltura con 1,7 milioni di euro;
- commercializzazione e promozione sui prodotti sostenibili della pesca e dell’acquacoltura con circa 350mila euro.
“Si tratta di aiuti – ha spiegato Hausmann – che sostengono progetti innovativi, capaci di mettere in moto un sistema integrato di sviluppo in chiave sostenibile, ambientale e soprattutto economico. Naturalmente per giungere a questi obiettivi fondamentale è il ruolo delle imprese, la loro capacità di lavorare in un’ottica multifunzionale e collettiva. Dobbiamo immaginare il settore della pesca non come un comparto a sé stante, ma come parte di un sistema capace di comunicare con altri settori come l’acquacoltura, il turismo, l’offerta enogastronomica, i servizi locali, le infrastrutture. Su questa strategia – ha concluso – siamo tutti chiamati a lavorare”.
Una opportunità per tutti i Comuni che si affacciano sul mare.....che deve essere raccolta in maniera intelligente.
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