domenica 15 ottobre 2017

FACCIAMO CHIAREZZA IN MATERIA FISCALE SU ESENZIONI, ESCLUSIONI, RIDUZIONI DELL'IMPONIBILE, ECC.:

L'Ufficio Valutazione Impatto del Senato con un suo studio intende offrire un quadro di insieme sulla materia delle cosiddette spese fiscali (tax expenditures). Si tratta, in una prima approssimazione, del complesso di misure - quali agevolazioni fiscali, crediti di imposta, esenzioni o riduzioni di base imponibile o di imposta - che determinano minori entrate per l'erario e, correlativamente, vantaggi fiscali in favore di specifici gruppi di contribuenti: attraverso queste misure, il legislatore persegue politiche pubbliche che avrebbe potuto attuare in alternativa attraverso specifici programmi di spesa.
Per l'OCSE le spese fiscali possono essere considerate come una spesa pubblica attuata attraverso il sistema fiscale e per mezzo di una speciale agevolazione tributaria che dà luogo - per alcuni gruppi di contribuenti o settori di attività - a una minore imposizione fiscale in ragione delle politiche pubbliche perseguite. Si fa riferimento, per esempio, a un'esclusione, un'esenzione, un credito di imposta, una aliquota agevolata, una dilazione.
Il Fondo monetario internazionale (FMI) considera le tax expenditures come entrate a cui lo Stato rinuncia attraverso misure selettive: esenzioni di base imponibile, riduzione di aliquote e rateazioni riducono l'imposizione fiscale in favore di alcune categorie - di persone, imprese, famiglie – in ragione di politiche pubbliche perseguite (legate alla ridistribuzione del reddito, alla tutela della salute, volte ad accrescere l'istruzione etc.) e che spesso sono utilizzate in luogo di espliciti programmi di spesa.
A sua volta l'Unione Europea ha approvato l'Orientamento 4 , "Migliorare la sostenibilità delle finanze pubbliche e la loro capacità di creare un ambiente favorevole alla crescita" con cui ribadisce che l'efficienza del sistema tributario potrebbe essere migliorata ampliando le basi imponibili, eliminando o riducendo per esempio l'uso e la generosità delle esenzioni e dei regimi preferenziali, verificando la portata e l'efficienza delle spese fiscali e rafforzando l'amministrazione fiscale, semplificando il sistema tributario e combattendo l'evasione fiscale e la pianificazione fiscale aggressiva.
Il Governo, attuando il coordinamento previsto con la Legge di contabilità e finanza pubblica, con l'art. 1 del D.Lgs. n. 160 del 2015 ha stabilito che: 
- le spese fiscali vengono definite come "qualunque forma di esenzione, esclusione, riduzione dell'imponibile o dell'imposta ovvero regime di favore"; 
- il Rapporto annuale deve recare l'elenco delle spese fiscali derivanti dalle norme in vigore, evidenziando separatamente quelle introdotte nell'anno precedente e nei primi sei mesi dell'anno in corso; 
- il Rapporto annuale costituisce un allegato allo stato di previsione dell'entrata del bilancio di previsione dello Stato.
Si tratta di un fenomeno che assume forme rilevanti e che si è stratificato nel corso degli anni, sarebbe ora che si cominciasse a sfondare questa foresta di esenzioni.
Non sarebbe male poi se venisse studiato il fenomeno anche negli enti locali per accertare la presenza eventuale di fattispecie analoghe.

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