L'agricoltura biologica comincia ad entrare sempre più spesso nelle case degli italiani.
Come è noto la produzione agricola biologica è regolata dalla normativa comunitaria e più specificamente dal regolamento (CE) n. 834/07 e dal suo regolamento di applicazione (CE) 889/08. La normativa nazionale, intervenuta con il decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 220, definisce gli ambiti operativi nazionali.
A seguito di un lungo percorso la Camera dei deputati ha approvato le proposte di legge: Fiorio ed altri; Castiello ed altri: Disposizioni per lo sviluppo e la competitività della produzione agricola e agroalimentare con metodo biologico (A.C. 302-3674-A)
L’iter ha previsto un’ampia consultazione tra tutti i soggetti in grado di fornire un contributo utile al provvedimento, avviato “affinché l’agricoltura biologica possa essere valorizzata, nell’interesse dei consumatori e dei produttori, in modo adeguato alla crescente rilevanza che assume per l’economia rurale italiana e per lo sviluppo di produzioni di qualità, rispettose dell’ambiente e delle risorse naturali”
E' previsto che il Ministero delle politiche agricole e forestali adotti un "Piano d’azione nazionale per l’agricoltura biologica"
La legge disciplina i seguenti aspetti:
-il sistema delle autorità nazionali e locali e degli organismi competenti;
-i distretti biologici e l’organizzazione della produzione e del mercato;
-gli strumenti finanziari per il sostegno della ricerca, per la realizzazione di campagne di informazione e di comunicazione istituzionale nonché per incentivare l’impiego di prodotti ottenuti con il metodo biologico da parte degli enti pubblici e delle istituzioni.
Si tratta di novità importanti.
La proposta di legge ora è all'esame del Senato per completare il proprio iter e spero vivamente che possa farlo prima della fine della legislatura, anche se i tempi sono molto ristretti dato che la legge di bilancio 2018 ha un percorso preferenziale e c'è di mezzo anche la legge elettorale.
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