martedì 3 ottobre 2017

IL DIRITTO DEI CITTADINI DI PARTECIPARE ALLA PROGRAMMAZIONE, AL MONITORAGGIO E ALLA VALUTAZIONE DEI SERVIZI SANITARI

Sabato 30 settembre sono intervenuto all'Assemblea nazionale di attuare la Costituzione per parlare del diritto dei cittadini alla partecipazione in campo sanitario.
In base all’art. 118 della Costituzione, i cittadini singoli o associati possono svolgere attività di interesse generale secondo il principio di sussidiarietà (e, quindi, anche promuovere un’azione giudiziaria popolare giudiziaria nell’interesse pubblico), mentre l’art. 3, comma 5, del T.U.E.L. stabilisce che “i comuni e le province svolgono le loro funzioni anche attraverso le attività che possono essere adeguatamente esercitate dalla autonoma iniziativa dei cittadini e delle loro formazioni sociali”. 
La legge 8 novembre 2000, n. 328, Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali, al comma 6 dell’art.1 promuove la partecipazione attiva dei cittadini, il contributo delle organizzazioni sindacali, delle associazioni sociali e di tutela degli utenti per il raggiungimento dei fini istituzionali
A sua volta il comma 461 dell’art. 2 della legge 244/2007 stabilisce che “Al fine di tutelare i diritti dei consumatori e degli utenti dei servizi pubblici locali e di garantire la qualità, l’universalità e l’economicità delle relative prestazioni, in sede di stipula dei contratti di servizio gli enti locali sono tenuti ad applicare le seguenti disposizioni:
a) previsione dell’obbligo per il soggetto gestore di emanare una «Carta della qualità dei servizi», da redigere e pubblicizzare in conformità ad intese con le associazioni di tutela dei consumatori e con le associazioni imprenditoriali interessate, recante gli standard di qualità e di quantità relativi alle prestazioni erogate cosı` come determinati nel contratto di servizio, nonché le modalità di accesso alle informazioni garantite, quelle per proporre reclamo e quelle per adire le vie conciliative e giudiziarie nonché le modalità di ristoro dell’utenza, in forma specifica o mediante restituzione totale o parziale del corrispettivo versato, in caso di inottemperanza;
b) consultazione obbligatoria delle associazioni dei consumatori;
c) previsione che sia periodicamente verificata, con la partecipazione delle associazioni dei consumatori, l’adeguatezza dei parametri quantitativi e qualitativi del servizio erogato fissati nel contratto di servizio alle esigenze dell’utenza cui il servizio stesso si rivolge, ferma restando la possibilità per ogni singolo cittadino di presentare osservazioni e proposte in merito;
d) previsione di un sistema di monitoraggio permanente del rispetto dei parametri fissati nel contratto di servizio e di quanto stabilito nelle Carte della qualità dei servizi, svolto sotto la diretta responsabilità dell’ente locale o dell’ambito territoriale ottimale, con la partecipazione delle associazioni dei consumatori ed aperto alla ricezione di osservazioni e proposte da parte di ogni singolo cittadino che può rivolgersi, allo scopo, sia all’ente locale, sia ai gestori dei servizi, sia alle associazioni dei consumatori;
e) istituzione di una sessione annuale di verifica del funzionamento dei servizi tra ente locale, gestori dei servizi ed associazioni dei consumatori nella quale si dia conto dei reclami, nonché delle proposte ed osservazioni pervenute a ciascuno dei soggetti partecipanti da parte dei cittadini;
f) previsione che le attività di cui alle lettere b), c) e d) siano finanziate con un prelievo a carico dei soggetti gestori del servizio, predeterminato nel contratto di servizio per l’intera durata del contratto stesso.
La legge regionale 10 agosto 2016, recante il sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali della regione Lazio all’art. 41 prevede che la Regione e gli enti locali assicurino l’attuazione della legge medesima garantendo la consultazione dei cittadini e degli utenti, sia come singoli che nelle formazioni sociali ove svolgono la propria personalità, nonché nella programmazione e realizzazione dei servizi. 
È altresì prevista la partecipazione degli stessi alla valutazione della qualità dei servizi e degli interventi offerti dal sistema integrato.
Infine l’art. 19-bis del D.lgs 150/2009 così modificato dal D.lgs 74/2017 prevede che «I cittadini, anche in forma associata, partecipano al processo di misurazione delle performance organizzative, anche comunicando direttamente all’Organismo indipendente di valutazione il proprio grado di soddisfazione per le attività e per i servizi erogati, secondo le modalità stabilite dallo stesso Organismo.
L’attuazione delle norme citate da parte dei Comuni è molto lontana dalle aspettative dei cittadini con il risultato di avere una qualità inadeguata dei servizi gestiti direttamente come pure di quelli affidati all’esterno.
Occorre intervenire con decisione su questo punto chiedendo che formi oggetto di uno degli obiettivi assegnati annualmente ai Direttori generali  per la valutazione della performance delle Aziende sanitarie.



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