lunedì 30 ottobre 2017

SI APRE LA STAGIONE DEI NUOVI CONTRATTI PUBBLICI ALCUNI ARRIVANO STREMATI, ALTRI NEL FRATTEMPO SEMBRA CHE ABBIANO OTTENUTO QUALCOSA....

FONTE: Ilsole24ore
L'ISTAT ha pubblicato in questi giorni  i dati periodici sulle retribuzioni contrattuali  da cui risulta che alla fine di settembre 2017 i contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore per la parte economica riguardano 7,6 milioni di dipendenti (58,7% del totale) e corrispondono al 55,8% del monte retributivo osservato.
Complessivamente i contratti in attesa di rinnovo a fine settembre sono 35 relativi a circa 5,3 milioni di dipendenti (41,3%) invariati rispetto al mese precedente.
L'attesa del rinnovo per i lavoratori con il contratto scaduto è in media di 68,5 mesi. L'attesa media calcolata sul totale dei dipendenti è di 28,3 mesi, in crescita rispetto a un anno prima (27,4).
A settembre l'indice delle retribuzioni contrattuali orarie è invariato rispetto al mese precedente, in aumento dello 0,2% rispetto a luglio e dello 0,6% nei confronti di settembre 2016. Nei primi nove mesi del 2017 la retribuzione oraria media è cresciuta dello 0,4% rispetto al corrispondente periodo del 2016.
Con riferimento ai principali macrosettori, a settembre le retribuzioni contrattuali orarie registrano un incremento tendenziale dello 0,7% per i dipendenti del settore privato (0,5% nell'industria e 0,9% nei servizi privati) e una variazione nulla per quelli della pubblica amministrazione.
I settori che presentano gli incrementi tendenziali maggiori sono: estrazioni minerali e legno, carta e stampa (entrambi 1,7%). Si registrano variazioni nulle nei settori dei pubblici esercizi e alberghi, dei servizi di informazione e comunicazione, delle telecomunicazioni e in tutti i comparti della pubblica amministrazione. Si registra una variazione negativa nel settore dell'acqua e servizi di smaltimento rifiuti (-1,1%).
Per quanto riguarda invece i dipendenti pubblici da "Il sole24ore" apprendiamo che dal 2010 lo stipendio medio reale nella scuola ha perso il 12,4% del proprio potere d’acquisto, e quello dei tecnici dell’università ha lasciato per strada l’11,8%. 
Nello stesso periodo, la busta paga tipo nelle Autorità indipendenti (Antitrust, Privacy, Energia eccetera) è cresciuta del 7,6%, negli enti pubblici come l’eterno abolendo Cnel o DigitPa (oggi agenzia per l’Italia digitale) è aumentata del 7% 
Ma la cosa più grave è che i dipendenti della Presidenza del Consiglio abbiano avuto un aumento del +23,5% sempre rispetto al 2005 anche se ottenuto prima della crisi. 
Pertanto, nonostante i blocchi mentre molti sono rimasti fermi, alcuni hanno aumentato di molto il loro trattamento economico, come mai ? Come hanno fatto ?  

Nessun commento:

Posta un commento