sabato 8 dicembre 2018

GRAZIE ALLA LEGGE 215/2012 AUMENTATE LE DONNE CANDIDATE NEI COMUNI MA ANCHE QUELLE ELETTE

OPENPOLIS: DONNE ELETTE NEI COMUNI
OPENPOLIS ha sviluppato alcuni dati relativi alla presenza delle donne in politica.
Molto interessante la parte dedicata ai Comuni
Grazie alla  legge 215 del 2012 che ha  introdotto una serie di misure con il chiaro scopo di favorire l’equilibrio di genere negli organi di rappresentanza politica le cose sono notevolmente cambiae come si vede anche dal grafico.
In particolare sono stati coinvolti dalla normativa tutti i comuni con popolazione superiore ai 5.000 abitanti. I correttivi introdotti sono stati i seguenti:
Quote di lista (art. 2): nelle liste dei candidati nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura superiore ai due terzi dei candidati;
Doppia preferenza di genere (art. 2): pena l’annullamento delle schede, è possibile esprimere due preferenze (anziché una), purché riguardanti due candidati di sesso diverso.
La norma va ad affrontare diversi aspetti della questione: da un lato lato prescrive che nella presentazione delle liste dei candidati nessuno dei due sessi può essere rappresentato con quota inferiore al 33%, dall’altro, nel caso di doppia preferenza espressa, "costringe" l’elettore a individuare due candidati di sesso opposto.
Fino all'approvazione della legge la situazione di disparità era evidente, sia analizzando i dati dei candidati che quello degli eletti. 
Dal 2009 al 2012 la percentuale di uomini tra i candidati era costantemente oltre il 70%, raggiungendo un picco notevole nel 2010, quando 1 solo candidato su 4 era donna.
Solo con il primo anno di applicazione della legge (nel 2013) le donne hanno superato il 30% di rappresentanza nelle liste dei candidati, segnando quindi un forte cambio di passo. Tra il 2009 e il 2016 la percentuale di donne tra i candidati alle elezioni comunali è aumentata del 26,84%.

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