mercoledì 12 dicembre 2018

NUOVI FONDI PER IL SANTA MARIA GORETTI DI LATINA


Sul Supplemento n. 1 del BURL dell'11 dicembre, n. 100 è stato pubblicato il DCA del 27 novembre 2018, n. U00469 recanrte la "Rettifica del DCA U00292 del 13/07/2018 di oggetto: "Piano Decennale in Materia di Edilizia Sanitaria ex Art. 20, Legge 11 Marzo 1988, N. 67 - Investimenti in Edilizia Sanitaria, Terza Fase - Stralcio I.B.1 - Importo complessivo pari a euro 109.096.772,43, di cui euro 103.641.933,81 a carico dello Stato, euro 4.174.838,62 a carico della Regione Lazio ed euro 1.280.000,00 a carico degli Enti beneficiari - Costituzione di appositi capitoli all'interno del bilancio regionale per lo stanziamento dell'importo".
Con questo decreto il presidente della regione Zingaretti, in veste di Commissario ad acta ha modificato la Terza fase del Piano decennale per l'edilizia sanitaria di cui all famoso art. 20 della legge n.67/88 (io all'epoca mi occupai della Prima fase assegnando alla ASL Latina i finanziamenti per la realizzazione del nuovo Pronto soccorso del Santa Maria Goretti, del nuovo laboratorio, delle nuove sale mortuarie, dell'elisupercie, del reparto AIDS e malattie infettiva, delle nuove sezioni RX, della chirurgia vascolare, della palazzina direzionale, del nuovo reparto operatorio ginecologico, dell'adeguamento dell'impianto elettrico, ecc. ; altre somme furono destinate ad altri ospedali, alla realizzazione di tre RSA (ma solo una fu poi costruita a Sabaudia), per il risanamento dell'ex ospedale di Sabaudia, per la realizzazione del poliambulatorio di Aprilia, ecc.ecc.
In particolare nel DCA U00469/2018 per quanto riguarda l'Azienda Sanitaria Locale Latina si legge quanto segue:
"Il definitivo potenziamento del presidio Nord di Latina si attua attraverso l'incremento di 72 posti letto del DEA del S.Maria Goretti che è individuato come DEA di II livello per rispondere alle esigenze di salute del quadrante sud del lazio compresa la provincia di Frosinone.
Ma ecco i finanziamenti, il totale tra fondi statali e regionali ammonta ad € 109.096.772,43.
Alla ASL Latina sono toccati € 12.189.102,78, così ripartiti: 

  • € 9.400,00 (di cui € 768.600,00 per attrezzature )per il Santa Maria Goretti Latina per la costruzione di una nuova palazzina per i poliambulatori ospedalieri  con la motivazione che servono per la riqualificazione dell'offerta ospedaliera della rete dell'emergenza (non si comprende che c'entri l'emergenza), una soluzione questa che dovrebbe alleggerire gli spazi all'interno dell'ospedale ma che costringerà i pazienti a recarsi in ospedale per attività ambulatoriali che invece dovrebbero essere offerte a livello decentrato sul territorio proprio dai medici ospedalieri, anche perché ci sono moltissimi spazi inutilizzati proprio negli ospedali chiusi all'epoca della Polverini in Comuni i cui cittadini sono oggi costretti a recarsi fino a Latina solo per una visita o per accertamenti diagnostici. Anocra una volta si confronta una visione di globalizzazione della sanità locale ed una (la mia) che propende per il decentramento. Forse questi soldi si sarebbero potuti spendere meglio. 
  • € 2.789.102,78 (di cui € 1.586.000,00 per attrezzature) sempre per il Santa Maria Goretti  per il potenziamento della rete di emergenza cardiologica con l'acquisto di un angiografo fisso e l'adeguamento della normativa antincendio.
Se il DCA U00469 vuole essere l'ennesimo atto di indirizzo è una cosa, ma dal testo sembrerebbe invece che sia dispositivo, ma non bastano gli interventi in questione a trasformare l'ospedale di Latina in un DEA di II livello, c'è molta strada da fare. 
Il progetto del pronto soccorso è stato approvato nel 1996 dall'allora nucleo di Valutazione ex art. 20 della legge 67/88 quando erano ancora aperti i cinque ospedali ora chiusi (Cori, Sezze, Priverno, Gaeta e Minturno), mancano gli spazi, il personale e le attrezzature, mentre  i servizi di diagnosi (laboratorio di analisi, radiologia, cardiologia, ecc.) sono già oggi saturi per la pressione delle emergenze. 
Servirebbe inoltre una diversa organizzazione che però dovrebbe  essere fatta coinvolgendo  il  primario del PS dott. Mellacina che è costretto con un cartello affisso nella sala d'attesa a chiedere scusa ai pazienti per colpe che non sono né sue né del personale (scarso) presente al PS.
Fin qui ho parlato solo di ciò che riguarda l'Azienda sanitaria locale di Latina, ma nel DCA citato ci sono ben altri problemi di cui stranamente alcuni politici sempre molto attenti non si sono accorti e di cui parlerò domani.

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