sabato 22 dicembre 2018

LA PROPOSTA DI LEGGE DI BILANCIO DELLO STATO PER IL 2019 SBLOCCA LE ALIQUOTE DELLE IMPOSTE COMUNALI. I SINDACI POTRANNO AUMENTARLE

Il testo della legge di bilancio 2019 approvato ieri dalla maggioranza in Senato prevede l'eliminazione del blocco agli aumenti delle aliquote delle imposte comunali inserito dal comma 26 dell'art. 1 della legge di stabilità 2016 per cui i Comuni, assetati di soldi ora potranno innalzare le aliquote dell'IMU e l'addizionale dell'IRPEF.
Secondo la CGIA di Mestre in questi anni i Comuni hanno perduto circa 8,3 miliari di euro, quindi è molto probabile che potrebbero utilizzare questo strumento per pareggiare i bilanci.
Sempre secondo la CGIA di Mestre nonostante il blocco degli aumenti dei tributi locali e il taglio ai trasferimenti, i sindaci hanno comunque trovato il modo di compensare, almeno in parte, queste mancate entrate agendo sulle tariffe locali. Tra il 2015 e i primi 4 mesi di quest’anno, le principali tariffe amministrative applicate dai comuni (certificati di nascita, matrimonio/morte) sono aumentate dell’88,3%. Quelle applicate dalle società controllate da questi enti territoriali per la fornitura dell’acqua, invece, hanno subito un incremento del 13,9%, quelle della scuoladell’infanzia del 5,1%, le mense scolastiche del 4,5%, il trasporto urbano del 2% e i rifiuti dell’1,7%. L’inflazione, invece, sempre in questo periodo è salita solo dell’1,7%.
Si tratta di uno strumento molto pericoloso se messo in mano a persone poco attente alle problematiche sociali in quanto potrebbero verificarsi gravissime sperequazioni in grado di alterare lo stesso tessuto sociale delle comunità.
Per quanto riguarda l'addizionale IRPEF a mio avviso dovrebbe essere introdotto un criterio progressivo in modo da colpire i redditi elevati lasciando l'aliquota di quelli più bassi come è ora.
Sarà compito delle opposizioni verificare queste scelte ma anche i cittadini dovranno attivarsi anche se la trasparenza da parte di certi enti locali non è certo quella attesa e non è facile riuscire a tirare fuori i dati da certi funzionari che ignorano volutamente il decreto che ha introdotto il FOIA sapendo di essere coperti dagli amministratori che li hanno nominati.

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