martedì 4 dicembre 2018

AUMENTA IL NUMERO DEGLI ITALIANI CHE SOPRAVVIVONO AD UN TUMORE

Si è tenuto nei giorni scorsi al Senato, nella Sala degli Atti Parlamentari,  un Convegno  promosso proprio dalla  Federazione delle Associazioni dei Volontari in Oncologia (FAVO)..
Scondo il presidente dell FAVO de Lorenzo  gli italiani vivi dopo una diagnosi di tumore sono circa 3 milioni e mezzo, pari al 5% della popolazione. Di questi, sempre secondo de Lorenzo il 30% è guarito mentre un altro 20% convive con la malattia per un periodo sempre più lungo. 
E' dunque crescente il numero di persone che sopravvivono con pensioni di invalidità e inabilità con gravissime conseguenze sul piano della sostenibilità previdenziale e della produttività.
Proprio per questo i  malati di cancro hanno necessità di essere assistiti e seguiti  per un ritorno alla vita normale e produttiva, a cominciare dalla riabilitazione oncologica. 
In questo quadro rientra anche un Disegno di Legge, a cui ha contribuito anche Favo, su "Disposizioni in materia di caregiver familiare", attualmente in discussione nella Commissione Lavoro del Senato, di cui e' prima firmataria la Senatrice Roberta Toffanin 
In Italia l'incidenza dei tumori è rimasta sostanzialmente invariata con 370-380mila casi di tumore l'anno, mentre la mortalità, che negli anni precedenti tendeva ad aumentare, negli ultimi 5 anni ha si è fermata. 
Questo è un fatto positivo e dovuto a molteplici fattori: dall'informazione sulla prevenzione primaria a un corretto stile di vita, dai risultati degli screening alle nuove terapie. L'effetto benefico di questi elementi e' stato di portare quasi 3 milioni e mezzo di cittadini italiani malati ad avere nuove chance di vincere la lotta contro il cancro e in alcune casi a superare la malattia. Come sanità pubblica italiana abbiamo i migliori tassi di sopravvivenza dell'Europa occidentale.
Molto importante è realizzare a  livello di assistenza territoriale degli strumenti per la presa in carico dei pazienti e inserirli in percorsi di monitoraggio anche con il ricorso alla medicina di iniziativa per garantire un poco di serenità a loro e alle loro famiglie. 

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