domenica 16 dicembre 2018

I LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA DOVREBBERO GARANTIRE CHE NON CI SIANO DISEGUAGLIANZE TRA I CITTADINI DELLE VARIE REGIONI. MA COSI' NON E'

Il sito del'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (AGENAS) illustra chiaramente quale deve essere la gestione dei Livelli essenziali di assistenza da parte delle Regioni.
L’erogazione delle prestazioni e dei servizi contemplati nei LEA deve avvenire in condizione di appropriatezza, adeguato livello qualitativo ed efficienza. La garanzia dell’effettiva erogazione sul territorio e dell’uniformità delle prestazioni rese ai cittadini è disciplinata dal DM 12 dicembre 2001, che, emanato ai sensi del D. Lgs. 56/2000, fornisce un set di indicatori rilevanti per la valutazione dell’assistenza sanitaria finalizzata agli obiettivi di tutela della salute perseguiti dal Servizio Sanitario Nazionale.
Di fatto, il monitoraggio dell’assistenza sanitaria erogata dalle Regioni sul territorio nazionale avviene attraverso una serie di informazioni che, raccolte, opportunamente elaborate e rappresentate sotto forma di indicatori, consentono di leggere importanti aspetti dell’assistenza sanitaria, inclusi quelli di qualità, appropriatezza e costo. La misurabilità dei risultati di salute e dell’impatto degli interventi sanitari è divenuta nell’opinione degli operatori e programmatori sanitari nazionali e regionali una condizione essenziale per l’efficienza e l’efficacia dell’azione di coloro che erogano le prestazioni sanitarie. Tenere sotto controllo il livello quantitativo di raggiungimento degli obiettivi e dei benefici finali attesi rende possibile un intervento tempestivo sulle criticità e getta le basi per il miglioramento del sistema.
Gli indicatori di monitoraggio dei livelli di assistenza tra le Regioni manifestano evidenti differenze fra le realtà territoriali italiane e sottolineano costantemente l’esigenza di indagare e promuovere l’equità del sistema a garanzia del necessario superamento delle disuguaglianze sanitarie, sociali e territoriali. È ancora presente su molti aspetti dell’assistenza sanitaria un forte divario tra le Regioni meridionali e quelle centro-settentrionali, e all’interno di queste ultime persistono aree disagiate sotto il profilo dei servizi sanitari disponibili. La garanzia dei Livelli Essenziali di Assistenza non è altro che il dotarsi di strumenti valutativi che colgano le disomogeneità presenti nella domanda e nell’offerta dei servizi, eliminando gli effetti delle differenze reali esistenti nella struttura demografica, sociale ed economica della popolazione.
Gli adempimenti a carico delle Regioni
Nell’Intesa Stato-Regioni del 23 marzo 2005 sono previsti una serie di adempimenti ai quali sono tenute le Regioni per accedere al maggior finanziamento del SSN. La verifica degli adempimenti, mediante un lavoro istruttorio preparato dagli uffici del Ministero con il supporto dell’Age.Na.S. e dell’AIFA, è a cura del Comitato permanente per la verifica dell’erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza in condizioni di appropriatezza ed efficienza nell’utilizzo delle risorse (di seguito brevemente rinominato come Comitato LEA).
Tra gli adempimenti rientra il “Mantenimento dell’erogazione dei LEA”, la cui verifica avviene attraverso l'utilizzo della "Griglia LEA"; essa prevede un set di indicatori, ripartiti tra l’attività di assistenza negli ambienti di vita e di lavoro, l’assistenza territoriale e l’assistenza ospedaliera erogati dalle Regioni, e consente sia di individuare per le singole realtà regionali quelle aree di criticità in cui si ritiene compromessa un’adeguata erogazione dei livelli essenziali di assistenza, sia di evidenziare i punti di forza della stessa erogazione.

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