Ieri 14 dicembre, in una affollatissima sala dell'Aula magna del padiglione Porfiri dell'ospedale Santa Maria Goretti di Latina è stato presentato il libro "Il Padiglione Porfiri: storia del polo oncologico di Latina" curato dalla dott.ssa Rita salvatori e dalla dott.ssa Licia Pastore.
Una occasione per dare valore alla memoria di una delle più importanti strutture sanitarie della provincia nata da una donazione della famiglia Porfiri di Latina.
Una occasione per dare valore alla memoria di una delle più importanti strutture sanitarie della provincia nata da una donazione della famiglia Porfiri di Latina.
Il libro è stato edito da "Atlantide".
Erano presenti il direttore generale della ASL Casati, il direttore sanitario aziendale dott. Visconti, il direttore sanitario del Santa Maria Goretti dott. Parrocchia e il Sindaco di latina dott. Coletta; erano presenti anche le nipoti della sig.ra Porfiri. e Alfredo Cecconi, all'epoca presidente dell'ospedale e che seguita ad occuparsi costantemente di questa sua creatura.
Il ricavato del volume sarà destinato a migliorare i reparti del Porfiri.
Un libro che raccoglie moltissime testimoniante sulla storia dell'oncologia della provincia.
Tra i tanti interventi mi era stato chiesto di scrivere un ricordo del dott. Ettore Conti che è stato il primo direttore del Registro Tumori.
Nel 1981, il dott. Conti creò dal nulla uno strumento di fondamentale
importanza per il sistema informativo socio-sanitario della regione Lazio
all’epoca in fase di costruzione, anche grazie al contributo prezioso della
Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori di Latina e in particolare del
Presidente dott. Alfredo Cecconi.
Il Registro Tumori fu collocato
nel Padiglione Porfiri e sin da subito grazie al dott Conti si ramificò nella
nostra provincia assumendo progressivamente un ruolo di rilievo a livello
nazionale entrando a far parte della rete dell’AIRTUM, sia perché era l’unico
nel Lazio (e tale rimase per molti anni), sia perché era uno dei pochi nel
centro-sud, ma anche grazie alle peculiarità del nostro territorio, così vario
e interessante dal punto di vista ambientale con l’area dei Lepini, quella
delle aree della bonifica, le aree industriali, le centrali nucleari in
decommissioning, i monti Aurunci fino al Garigliano, ma anche dal punto di
vista genetico ed epidemiologico.
Ho ripreso in mano le antiche pubblicazioni con le quali il dott. Conti periodicamente informava operatori e politici locali sull'incidenza delle patologie tumorali più rilevanti.
I dati per comodità erano anche trasferiti su una cartina con i confini comunali che era colorata in maniera diversa a seconda della presenza delle varie patologie...alcuni Comuni raggiungevano il porpora che era il livello più elevato, ma non si è fatto nulla per anni.
Se fossero state prese decisioni tempestive si sarebbe potuto salvare la vita o assicurare una qualità della vita migliore a molte persone.
Ancora oggi il Registro tumori della provincia di Latina è l'unico operativo nel Lazio, dato che quello regionale istituito con la L.R. n. 1/2015 stenta a decollare.
In molti casi si tratta di inquinamento ambientale del suolo e delle acque che potrebbe essere facilmente rimosso, se solo si volesse.
Ma purtroppo la politica di questa provincia non ha tenuto mai nel debito conto i dati del registro tumori e le persone seguitano ad ammalarsi.
Si torna così al discorso della prevenzione che era uno dei pilastri della riforma sanitaria di cui si celebra in questi giorni il quarantesimo anniversario.
Il costo della prevenzione è irrisorio rispetto a quello delle cure, basterebbe così poco per ridurre il numero dei casi di alcune malattie. Ma questa cosa sembra non interessare.
Anche la ASL Latina potrebbe fare di più sulla prevenzione.
Alla presentazione del libro non era presente alcun politico ad eccezione del Sindaco di Latina che è anche l'autore della prefazione.
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