sabato 29 dicembre 2018

DOPO MOLTA ATTESA PARTONO I PRIMI PERCORSI DIAGNOSTICO TERAPEUTICI PER PAZIENTI CRONICI AFFETTI DA BPCO E DIABETE

Da alcuni anni le società scientifiche, d'intesa con il Ministero della salute hanno predisposto delle linee guida per la cura di alcune patologie croniche.
Con il Decreto del commissario ad acta della regione Lazio per il piano di rientro dal disavanzo n. U00113/2016 erano stati approvati i percorsi diagnostico terapeutici assistenziali per la BPCO e per il diabete.
Con deliberazioni nn. 1158 e 1159 in data 27 dicembre il Direttore generale della ASL Latina ha, finalmente, approvato i Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali per la Broncopatia Cronica Ostruttiva (BPCO) e per il diabete mellito.
I PDTA sono strumenti in grado di assicurare la gestione clinica integrata dei problemi di salute secondo standard assistenziali tenendo conto di linee guida di comprovata validità scientifica.
Si tratta di un provvedimento molto atteso dai pazienti cronici che soffrono di queste patologie.
In questo modo potrà essere correttamente gestita la presa in carico di questi pazienti che potranno fruire di percorsi agevolati per visite ed accertamenti periodici e della medicina di iniziativa.
Ora dovremo vedere come faranno i pazienti ad essere presi in carico medico di medicina generale, specialista ambulatoriale, medico ospedaliero; sarà necessaria molta informazione.
Ad esempio a Sabaudia manca anche lo spirometro e l'unico specialista è presente solo un giorno a settimana per poche ore.
L'atto risulta essere stato predisposto dalla UOC formazione e rapporti con l'università il che, almeno a me desta perplessità dato che la materia è prevalentemente di competenza dei servizi sanitari.
Stranamente le deliberazioni in questione sono prive della firma del Direttore amministrativo che, anche se l'atto non comporta spesa (almeno direttamente) dovrebbe essere apposta. 
Risulta che il Direttore amministrativo aziendale abbia lasciato l'incarico ma, anche se non è stato nominato il nuovo, dovrebbe esserci uno di dirigenti amministrativi per sostituirlo. 
Si tratta dell'ennesima dimostrazione dello smantellamento in atto della  funzione amministrativa della ASL.
Si volevano chiudere i PPI senza aver implementato, come prescritto per legge, l'assistenza territoriale, meno male che i cittadini hanno saputo tener ferma la loro posizione riuscendo a convincere gli amministratori locali e la stessa direzione generale.


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