Il 18 dicembre la camera dei deputati ha approvato in via definitiva la proposta di legge n, 1189 avente per oggetto "Misure per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione, nonché in materia di prescrizione del reato e in materia di trasparenza dei partiti e movimenti politici".
Alcuni membri della maggioranza hanno esultato immediatamente per il passo avanti fatto nella lotta contro la corruzione.
Purtroppo, quasi contemporaneamente è stato presentato un emendamento alla proposta di legge di bilancio 2019 dello Stato con il quale, anticipando la riforma del codice dei contratti viene elevato il limite di spesa per gli acquisti di lavori, beni e servizi con affidamento diretto da parte dei Comuni portandolo da 40.000 euro inizialmente a 200.000, poi ridotti a 150.000.
Si tratta di una scelta motivata con i ritardi e le difficoltà a spendere rappresentate dai Comuni, peraltro, invece di scegliere soluzioni organizzative migliorative di quelle attuali e procedure accentrate, vine data una risposte pericolosissima proprio nel campo della prevenzione alla corruzione.
Per i Comuni di grandi dimensioni , che sono la minoranza questo tipo di affidamenti rappresentano la minoranza, mentre nei Comuni di medie o piccole dimensioni, proprio quelli dove è spesso più facile la penetrazione della malavita, sono la maggioranza se non la totalità.
Ecco che da una parte si inneggia all'anticorruzione mentre dall'altra si lavora per agevolargli il compito.
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