L'ISTAT ci informa che nel 2016, la quantità raccolta di rifiuti urbani è di 496,7 kg per abitante (+2,2% rispetto al 2015); la percentuale di raccolta differenziata sul totale dei rifiuti è del 52,5% (+5 punti percentuali sull’anno precedente).
I livelli più alti di produzione di rifiuti urbani si rilevano in Emilia-Romagna (653,0 kg per abitante) e Toscana (616,2).
Il Molise (387,0) e la Basilicata (353,0), invece, sono le regioni in cui se ne producono di meno.
La frequenza della raccolta differenziata dei rifiuti urbani varia sul territorio: livelli molto elevati si registrano nella provincia autonoma di Trento (74,3%), in Veneto (72,9%), Lombardia (68,1%), Friuli-Venezia Giulia (67,1%) e nella provincia autonoma di Bolzano (66,4%).
In queste stesse zone la quantità pro capite di rifiuti urbani è al di sotto della media.
Nel 2017 si stima che l’85,0% delle famiglie effettui con regolarità la raccolta differenziata della plastica (39,7% nel 1998), il 74,6% dell’alluminio (27,8%), l’84,8% della carta (46,9%) e l’84,1% del vetro (52,6%).
Le famiglie residenti nel Nord differenziano maggiormente i rifiuti rispetto alle altre zone del Paese. Il primato spetta alle famiglie del Nord-ovest: vetro 91,8%; contenitori in alluminio 81,0%, quelli in plastica 91,1% e la carta 91,4%.
Sempre nel 2017, il 69,9% delle famiglie ritiene di sostenere un costo elevato per la raccolta dei rifiuti, il 25,6% lo giudica adeguato. Si stima che le famiglie residenti nelle Isole siano le più insoddisfatte: giudicano elevato il costo nell’83,4% dei casi, quota che scende al 61,1% nelle regioni del Nord-est.
Sul servizio di raccolta porta a porta dei rifiuti si definisce molto soddisfatto il 26,3% delle famiglie italiane (il 35,2% nel Nord-ovest e il 31,9% nel Nord-est). Al di sotto della media nazionale le altre ripartizioni geografiche: 17,6% al Sud, 19,9% al Centro e 20,6% nelle Isole.
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