Le prime pagine dei quotidiani di oggi 15 luglio sono occupate dalla polemica tra il vice Presidente del Consiglio Di Maio e il Ministero dell'economia e delle finanze in merito agli oramai famosi dati circa una presunta perdita di posti di lavoro che deriverebbe dal D.L. 87/2018 (c.d. dignità) contenuti nella relazione di accompagnamento.
Non disponendo degli atti non posso naturalmente esprimere alcun giudizio, tuttavia da vetero burocrate sono stato abituato a presentare agli organi deliberanti gli atti e le eventuali relazioni necessarie prima della seduta bollinati e firmati.
C'è un segretario del Consiglio dei Ministri che dovrebbe sovrintendere al corretto svolgimento delle procedure.
Questa fregola che assale da qualche tempo la politica, anche locale è la fonte di tutti i problemi che si verificano anche a livello comunale dato che in molti casi (troppi) si preferisce portare solo degli schemi di provvedimento e approvarli rinviando ad un tempo successivo la loro stesura completa, così tra il giorno dell'adozione di un atto e la sua pubblicazione all'albo pretorio può intercorrere anche un mese.
Anche nei Comuni c'è il Segretario comunale che dovrebbe evitare di far approvare atti incompleti, talora senza firma dei funzionari responsabili che poi devono ricominciare a viaggiare negli uffici per fare il percorso che non hanno fatto prima.
Tutto ciò non avverrebbe se chi di dovere avesse predisposto (da pre disporre, fare prima) gli atti per tempo.
Lo stesso deve essere avvenuto anche a Palazzo Chigi dato che il decreto legge è stato varato (così per dire) il giorno 2 luglio ed è stato pubblicato sulla G.U. n.161 del 13 luglio dopo i solleciti del Presidente Mattarella.
Meno male che si trattava di un decreto legge urgente, altrimenti....
Un esempio da non imitare per tutti i Sindaci.
Il tempo utilizzato per preparare bene gli atti e gli allegati non è tempo perso, ma risparmiato dopo.....
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