Il sistema di emergenza urgenza comincia in molte parti a mostrare delle falle.
E' urgente che si intervenga per modificarlo.
Ma in attesa di ciò, prima che muoiano altre persone è opportuno che prima di chiudere altri presidi impoverendo e dequalificando la rete dell'emergenza chi di dovere rifletta attentamente.
Già in occasione della emanazione del nuovo DPCM del 12 gennaio 2017 sui Livelli essenziali di assistenza la Federazione dei medici di Emergenza-Urgenza (Fimeuc) pur apprezzando gli sforzi fatti per migliorare la qualità dei servizi aveva però rilevato che questo non era avvenuto per il sistema di emergenza sanitaria territoriale, per il quale si fa semplicemente riferimento alle attività di stabilizzazione e trasporto, prestazioni già garantite dal SSN (vedi articolo 7) e per l' assistenza ospedaliera, per la quale si definiscono l’attività del Pronto Soccorso in termini di primi trattamenti diagnostici e terapeutici (regolamentata dalla funzione triage) e l' attività dell'OBI in termini di percorsi diagnostici terapeutici più complessi ( vedi articolo 37).
Fimeuc aveva sottolineato che, per quanto riguarda il Sistema di Emergenza-Urgenza, nel nuovo DPCM non si è tenuto conto dell'organizzazione hub e spoke della rete ospedaliera e delle reti per le malattie tempo-dipendenti, fulcro del DM70/2015, e della necessità di proporre un modello unico e nazionale dell'erogatore dei LEA in emergenza quale il Dipartimento Intergrato d'Emergenza, ovvero il DIE. Quest' ultimo si configura come un dipartimento monospecialistico territorio-ospedale, per bacino di utenza di 600.000-1.200.000 abitanti, anche interaziendale, dove governare tutte le articolazioni organizzative individuate nell'emergenza preospedaliera (CO118, mezzi di soccorso diversificati per complessità dell'equipaggio) ed ospedaliera (PS,OBI, Medicina d'Emergeza-Urgenza e semintensiva) e dove integrare le loro attività e performance.
FIMEUC ha elaborato il 21/04/2015 una proposta dei LEA in Emergenza-Urgenza che non è stato possibile presentare ufficialmente agli organi competenti o ai tavoli inter-istituzionali, perché nella stesura del DPCM è mancato il confronto con le società scientifiche del settore.
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